Internet ha i minuti contati. Quantomeno in Cina, dove l'autorità di regolamentazione del cyberspazio ha diffuso una bozza di regolamento che introduce severe limitazioni alla navigazione di bambini e adolescenti sui propri smartphone. Secondo le nuove norme, tutti i minorenni non potranno accedere alla Rete tra le 10 di sera e le 6 del mattino. Nelle ore diurne le limitazioni variano in base a tre fasce d'età: massimo due ore di navigazione tra i 16 e i 18 anni, un'ora tra gli 8 e 16 anni, 40 minuti per i più piccoli. Controllato anche il tipo di contenuti. Gli adolescenti più grandi potranno accedere a intrattenimento e notizie, ma laddove si promuovere i valori fondamentali del socialismo e la cultura tradizionale cinese. Disposizione peraltro appena imposta anche alle applicazioni di intelligenza artificiale generativa.
Fino al 2 settembre c'è tempo per inviare commenti e fare proposte. Dopo di che dovrebbero entrare in vigore le nuove regole, che nascono in risposta ai casi sempre più frequenti di miopia e dipendenza da internet delle nuove generazioni.
Non sarebbe il primo intervento sul settore
Non è la prima volta che le autorità cinesi intervengono sul settore. Nel 2021 era diventato possibile giocare online solo di venerdì e nei fine settimana per un massimo di un'ora. L'approvazione di nuovi videogiochi è rimasta bloccata per otto mesi fino a un parziale rilassamento nel 2022. Douyin, la versione cinese di TikTok gestita da ByteDance, ha già impedito ai minori un utilizzo superiore ai 40 minuti al giorno.
Non è ancora chiaro il modo in cui sarà garantita l'osservanza delle nuove norme, che si poggerà probabilmente sulla volontà dei genitori. Ma questo non consola le grandi aziende digitali, convinte di essere finalmente uscite dalla lunga stagione della campagna di rettificazione normativa.
Ai fornitori verrà richiesto di inserire la funzionalità "modalità bambini" su app e dispositivi. Operazione che comporta costi. A preoccupare le imprese anche le disposizioni sugli algoritmi. Secondo la bozza, sui siti educativi saranno vietate le pubblicità non correlate all'apprendimento ma la misura potrebbe avere un'estensione maggiore, causando mancati ricavi. Non a caso, subito dopo l'annuncio i titoli delle varie Bilibili, Kuaishou e Tencent Holdings (proprietaria della superapp cinese WeChat) sono calati nettamente in borsa. I rischi di non conformità alle regole saranno molto alti, tanto che secondo alcuni analisti diverse aziende digitali potrebbero anche prendere in considerazione di vietare direttamente l'utilizzo di alcuni servizi ai minori.