Un consigliere della Guida suprema dell’Iran ha detto che Teheran è destinata ad aumentare la portata dei suoi missili balistici ed eventualmente rivedrà la propria dottrina nucleare, tra crescenti tensioni con l’arcinemico Israele e continui attacchi aerei e missilistici da parte dello Stato ebraico
Intervistato dalla televisione libanese filo-iraniana Al-Mayadeen, che gli chiedeva se Teheran fosse pronta in caso di allargamento del conflitto, Kamal Kharrazi ha detto che l’Iran probabilmente aumenterà la gittata dei suoi missili balistici oltre il limite autoimpostosi di 2’000 chilometri.
Sebbene l’Iran abbia la capacità tecnica di produrre armi nucleari, attualmente è “trattenuto” da una fatwa (opinione religiosa) emanata all’inizio degli anni 2000 dall’ayatollah Ali Khamenei, ha detto Kharrazi.
La Repubblica islamica ha a lungo negato di volersi dotare di armi nucleari e insiste sul fatto che il suo programma di ricerca è esclusivamente destinato a scopi pacifici.
In passato funzionari del governo iraniano avevano detto che Teheran non ha bisogno di aumentare la portata dei suoi missili balistici oltre i 2.000 km, in quanto già così potrebbe raggiungere, oltre a Israele, le forze americane di stanza nella regione.
Kharrazi ha anticipato che il suo Paese risponderà a Israele “in un momento e in un modo di sua scelta” come rappresaglia per gli attacchi aerei della scorsa settimana nei pressi di Teheran e in altre zone, seguiti a un fuoco di sbarramento missilistico lanciato il 1° ottobre.
Intanto, nella serata di venerdì, gli Stati Uniti hanno annunciato il dispiegamento di nuove forze in Medio Oriente per affrontare la minaccia dell’Iran. Lo ha comunicato il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder. Tra questi nuovi cacciatorpedinieri per la difesa contro i missili balistici, squadroni di caccia e aerei cisterna e diversi bombardieri d’attacco a lungo raggio B-52 dell’aeronautica americana nella regione. Queste forze inizieranno ad arrivare nei prossimi mesi, ha precisato il Dipartimento della Difesa.