Israele ha avviato preparativi in vista di una “partenza volontaria” degli abitanti della Striscia di Gaza. Lo ha comunicato giovedì il ministro della difesa Israel Katz. All’esercito è stato ordinato di preparare un piano che permetta alla popolazione - oltre due milioni di persone concentrate in un’area otto volte più piccola del canton Ticino - di lasciare l’area attraverso i punti di passaggio terrestri, ma anche per via marittima o aerea.
Attualmente gli abitanti della Striscia non possono proprio uscire da questo lembo di terra stretto fra il Mediterraneo, Israele e l’Egitto, in gran parte raso al suolo da oltre un anno di guerra, sospesa dalla tregua in vigore dal 19 gennaio.
Katz ha indicato anche Stati europei che potrebbero accogliere i gazawi, come Irlanda, Norvegia e Spagna (fra i più critici con la politica israeliana), suscitando la reazione seccata di Madrid.
L’annuncio di Tel Aviv si accompagna alle parole di Marco Rubio, il segretario di Stato statunitense, che ha relativizzato le dichiarazioni di Donald Trump riguardo all’intenzione di porre la Striscia sotto il controllo statunitense e procedere al trasferimento della popolazione nei Paesi vicini (la Giordania, oltre all’Egitto), prima di avviare una ricostruzione.
Il trasferimento sarebbe “solo temporaneo”, ha dichiarato Rubio, cercando di smorzare le reazioni quasi esclusivamente negative – a parte quelle entusiaste della destra israeliana – piovute sulla Casa Bianca.
Gli abitanti di Gaza hanno intenzione di continuare a vivere nella loro terra e quindi una loro partenza sarebbe tutt’altro che volontaria, obbligarli ad andarsene costituirebbe “pulizia etnica”, un crimine contro l’umanità, come ha ricordato l’ONU. Amman e il Cairo, inoltre, non hanno nessuna intenzione di accogliere tanta gente nei propri Paesi, temendone la destabilizzazione. Infine, l’Europa, ma anche Cina e Russia, sono sostanzialmente unanimi nel ribadire il loro impegno per una “soluzione dei due Stati” e che Gaza debba essere parte di quello palestinese.
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Il piano di Trump per Gaza
Telegiornale 05.02.2025, 20:00