In Italia si è concluso il primo turno delle elezioni amministrative andate in scena in 971 comuni. Se molte città tra cui Palermo, Genova e L’Aquila, il capitolo è già chiuso perché hanno eletto i sindaci al primo colpo, in altre c’è attesa per il ballottaggio che si terrà il 26 giugno. Tuttavia, dal voto locale emerge già una fotografia chiara che rischia di creare anche grattacapi al governo.
Alcuni dati generali: 13 delle 26 città capoluogo andranno al ballottaggio, tra cui Catanzaro, dove è in vantaggio il centrodestra, Parma e Verona dove invece si è imposto il centro sinistra. Ma dato che è stata determinante la divisione tra Fratelli d’Italia Lega e Forza Italia, un eventuale ricompattamento potrebbe dare la vittoria alla destra. Altro dato significativo, il risultato delle singole forze: il Partito Democratico è la lista più votata con il 17% dei consensi, seguita da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni al 10%, che scavalca la Lega ferma al 6,7%, mentre Forza Italia si attesta solo al 4,6%. Dato eclatante quello dei 5 stelle, che raccolgono solo il 2%. E se è vero che nelle amministrative hanno sempre raccolto meno, stavolta il movimento è sparito anche a Palermo, sua roccaforte, dove non sono arrivati al 5%.
Governo, si aprono le crepe nelle coalizioni
Di queste elezioni colpisce inoltre, in ottica nazionale, un dato: il Partito democratico risulta essere il primo partito, ma la coalizione di centrosinistra o progressista non ha ottenuto risultati brillanti. Un risultato che mette a rischio gli equilibri nella coalizione di governo, il cosiddetto “campo largo” formato da PD, 5 stelle e Liberi e uguali, su cui punta molto il segretario del Partito Democratico Enrico Letta, e che, prendendo a prestito alcuni sfottò di queste ore, si rivela un “campetto”, a causa del crollo dei 5 stelle, che hanno esaurito la propria forza propulsiva. Inoltre, spesso al centrosinistra è mancato l’appoggio di Azione di Carlo Calenda, forza centrista che ha invece ottenuto buoni consensi, anche attorno al 9% e che non vuole alleanze con i grillini. La vita si complica quindi per il PD di Letta, perché in molti chiedono di abbandonare l’alleanza con i grillini e guardare ai centristi per le prossime elezioni regionali e poi politiche.
Meloni sorpassa Salvini
Anche nell’altra alleanza, che in parte sostiene pure il governo Draghi, la compattezza viene sempre meno e le elezioni stanno provocando un contraccolpo: Fratelli d’Italia ha sorpassato la Lega, che perde i due terzi dei voti. Giorgia Meloni supera Matteo Salvini ovunque, anche nel Nord, addirittura nel veneto feudo del voto del Carroccio. Tecnicamente in questo momento la leader del centrodestra è quindi Giorgia Meloni, ma Matteo Salvini non è però così pronto a cedere. La prima richiesta che Meloni fa agli alleati è di uscire dal governo che oggi “non assolve alla sua missione far uscire l’Italia dalla crisi”. La competizione continua insomma, sarà da vedere se il centrodestra riuscirà a ricompattarsi per le prossime elezioni.
RG 12.30 del 14.06.2022 - Il punto sui risultati in Lombardia con Alessandro Braga
RSI Info 14.06.2022, 15:59
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Pressioni in vista
Tutto questo quadro di equilibri mutati rischiano quindi di ripercuotersi anche sulla tenuta del governo, o almeno così si teme, perché ora inizia la fase delle bandiere, dei distinguo, che metteranno sotto forte pressione il l’Esecutivo guidato da Mario Draghi. Salvini ha già annunciato che chiederà al premier un incontro per chiedere, tra le altre cose, maggiori salari e misure antiflazione. Il risultato è che l’azione governativa rallenterà, il governo sarà sempre più sotto pressione per le tensioni fra le forze, per di più in un periodo molto delicato per il Paese.