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Italia, l'instabilità insita nel sistema

In 75 anni di regime repubblicano, la vicina Penisola ha avuto ben 66 governi. Difficili le comparazioni con la stabilità dei sistemi vigenti in altri Paesi

  • 5 febbraio 2021, 12:00
  • 22 novembre, 17:40
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Di: eb/ARi 

La nuova crisi di Governo in Italia rimette al centro il tema dell’instabilità politica del Paese. Una caratteristica insita nel sistema: dal 1946 a oggi si sono succeduti 66 Governi e 29 presidenti del Consiglio, con una durata di vita media di circa 1,2 anni per ogni Esecutivo. Il Governo più lungo è stato quello Berlusconi II (2001-2005), che è rimasto in carica 1'412 giorni, mentre nel periodo della Prima Repubblica è stato quello Craxi (1983-1986), che ha raggiunto i 1'093 giorni, secondo un’analisi di novembre dell’agenzia Youtrend.

L’instabilità ha diverse cause che vanno oltre la frammentarietà del panorama politico. Nel sistema italiano in vigore dal secondo dopoguerra, l’ago della bilancia è il Parlamento, che ha il potere di dare o togliere la fiducia a un Governo. Ma l’azione delle stesse Camere talvolta risulta indebolita: le leggi elettorali adottate fino ad ora, infatti, non hanno sempre portato alla formazione di una maggioranza chiara, ponendo anche un problema di rappresentatività.

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Queste caratteristiche fanno sì che il sistema italiano abbia delle specificità che lo rendono difficilmente paragonabile a quello di altri Paesi, dove nella stragrande maggioranza dei casi i Governi risultano ben più solidi e longevi. La recente crisi dell'Esecutivo guidato da Giuseppe Conte e l'incarico assegnato a l'ex governatore BCE Mario Draghi hanno riportato in auge un confronto con la stabilità sistema tedesco, dove però, ai sensi della cosiddetta "sfiducia costruttiva", il Bundestag può sconfessare un capo dell'Esecutivo solo designando a maggioranza un successore al cancellierato. In Francia invece, dove vige un sistema semipresidenziale, il voto di censura dell'Assemblea nazionale obbliga in effetti il premier a presentare le dimissioni. Il presidente della repubblica non è però vincolato ad accettarle, e può anche sciogliere l'Assemblea nazionale prima della naturale scadenza di legislatura.

L'instabilità italiana, ovviamente, si ripercuote anche nelle relazioni con i Paesi vicini: emblematico il caso della Svizzera e dell'accordo sulla fiscalità dei frontalieri, la cui ratifica continua a slittare.

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