Giornata di passione, giovedì, in Italia per gli utenti dei taxi. Gran parte dei conducenti delle principali città sono in sciopero dalle 8 del mattino per rivendicare dal Governo misure concrete per contrastare la deregolamentazione del settore provocata dalla diffusione di Uber. Mercoledì il viceministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini, ha incontrato i rappresentanti delle associazioni dei conducenti delle auto bianche presentando la bozza del decreto contro l'abusivismo. Il contenuto non ha soddisfatto la maggior parte delle organizzazioni che hanno deciso di incrociare le braccia a livello nazionale.
Le cifre sull'adesione sono discordanti. Le stime più elevate parlano del 90% di autisti fermi. Trovare un mezzo risulta particolarmente difficile nelle aree più frequentate da viaggiatori e turisti di Roma (aeroporti e centro), Milano (zona della Stazione Centrale e piazza Luigi Savoia), Torino, Napoli e Genova.
Il testo presentato non soddisfa neanche Uber: "È molto deludente - commenta la società - perché non guarda al futuro ma limita ulteriormente il mercato confondendo le regole e riuscendo a non accontentare alcuna delle parti coinvolte".
Diem/ANSA