Il presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha commutato lunedì la pena di 37 condannati a morte in ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. Finora erano quaranta i detenuti che attendevano la loro esecuzione nel “braccio della morte” delle carceri federali.
La grazie concessa dall’attuale, e ancora per poco inquilino della Casa Bianca arriva a poco meno di un mese dall’insediamento del presidente eletto Donald Trump, che assumerà le sue funzioni il prossimo 20 gennaio. Trump è un fervente sostenitore della pena capitale. Un numero record di detenuti era stato giustiziato nelle carceri federali durante il suo primo mandato (2017-2021). Joe Biden, invece, ha sempre militato per l’eliminazione della pena di morte a livello federale, incitando i singoli Stati a fare lo stesso.
“Non fraintendetemi: condanno questi assassini, piango le vittime di questi atti spregevoli e soffro per tutte le famiglie che subiscono una perdita inimmaginabile e irreparabile”, ha sottolineato Joe Biden lunedì in un comunicato. “Ma guidato dalla mia coscienza e dalla mia esperienza (...), sono più convinto che mai che dobbiamo fermare il ricorso alla pena capitale a livello federale”, ha spiegato.
“In coscienza, non posso tirarmi indietro e lasciare che una nuova amministrazione riprenda le esecuzioni che abbiamo fermato”, ha aggiunto.
La decisione di lunedì non riguarda tre condannati a morte: Djokhar Tsarnaev, autore dell’attentato mortale alla maratona di Boston nel 2013, Dylann Roof, autore della strage di Charleston (Carolina del Sud) nel 2015, e Robert Bowers, autore della sparatoria mortale nella sinagoga di Pittsburgh nel 2018.
Joe Biden non ha inoltre autorità sul destino delle circa 2’200 persone condannate a morte dalla giustizia dei singoli Stati federati.
Giustizia federale e giustizia degli Stati federati
Negli USA, attualmente 23 Stati hanno abolito la pena di morte, che resta invece legale (anche se non sempre praticata) in altri 27. La pena di morte è applicata sia a livello federale che statale, ma con differenze significative. La differenza principale tra i due sistemi risiede nella giurisdizione e nei tipi di crimini trattati. Mentre la giustizia federale si concentra su crimini che hanno un impatto nazionale o internazionale, la giustizia statale si occupa di reati che violano le leggi locali. La giustizia federale si occupa di crimini che violano le leggi federali, come il terrorismo, l’alto tradimento, e l’omicidio di agenti federali. Per quanto riguarda la giustizia dei singoli Stati, i crimini punibili con la pena di morte variano da Stato a Stato, ma spesso includono omicidi aggravati e altri reati gravi.
L’atto di clemenza di dicembre
Una decina di giorni fa, Joe Biden aveva già deciso di commutare le sentenze di circa 1’500 persone che sono state rilasciate dal carcere e messe in isolamento durante la pandemia di coronavirus e di graziare 39 americani condannati per reati non violenti. Si era trattato del più grande atto di clemenza in un solo giorno nella storia moderna degli Stati Uniti.
Il presidente statunitense aveva inoltre dichiarato che nelle settimane successive avrebbe preso altri provvedimenti e avrebbe continuato a esaminare le richieste di clemenza. Il secondo più grande atto di clemenza in un solo giorno è stato quello di Barack Obama, con 330 persone, poco prima di lasciare l’incarico nel 2017.
Biden grazia migliaia di persone
Telegiornale 13.12.2024, 12:30