L’ex leader politico serbo, Radovan Karadzic, ha continuato a respingere martedì all Aja davanti ai giudici l’accusa di genocidio, durante l’ultimo giorno del processo d’appello nel quale rischia la conferma della condanna a 40 anni di carcere per il massacro di Srebrenica e l’assedio di Sarajevo.
“Non c’è mai stato nessun piano criminale di omogeneizzazione dei civili o del territorio - ha dichiarato il 72 enne -. Serbi, croati e musulmani formavano un unico popolo. Noi ritenevamo quindi che questi ultimi facessero parte del nostro popolo, ma volevano separarsi. Il nostro principale desiderio era che i musulmani rimanessero con noi in Jugoslavia".
Karadzic è stato dichiarato colpevole nel 2016 dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità durante il conflitto in Bosnia (1992-1995).
ATS/Bleff