Ratko Mladic è stato ritenuto colpevole di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. L’ex comandante militare dei serbi di Bosnia è stato condannato mercoledì all’ergastolo dal Tribunale penale internazionale per la ex Iugoslavia dell’Aia in relazione alla strage di Srebrenica, in cui furono uccisi 8'000 musulmani, all’assedio di Sarajevo e per altri delitti perpetrati durante la guerra in Bosnia (1992-95). Durante la lettura del verdetto, è stato espulso dall'aula, per essersi alzato e aver inveito contro la Corte.
Ratko Mladic grida contro i giudici e viene espulso dalla Corte
reuters 22.11.2017, 12:49
I sopravvissuti di Srebrenica esultano
reuters 22.11.2017, 13:43
I giudici hanno stabilito che, a Sarajevo, Mladic ha ordinato bombardamenti e l'impiego di cecchini, mentre a Srebrenica si è reso responsabile di genocidio, persecuzione, sterminio, assassinio e atti disumani attraverso trasferimenti forzati. È stato riconosciuto colpevole di 10 degli 11 capi di accusa a suo carico. Suo figlio, Darko Mladic, ha dichiarato alla stampa che i suoi avvocati ricorreranno in appello contro la sentenza di primo grado.
Il 74enne, soprannominato "il boia di Srebrenica", era stato arrestato in Serbia nel 2011, dopo una latitanza durata oltre 15 anni. Il Governo di Belgrado ne aveva chiesto, invano, la scarcerazione per motivi di salute. Quello su Mladic sarà l'ultimo atto dell'ICTY, che chiudera i battenti a fine 2017.
AFP/ATS/ludoC/M.Ang.