Kharkiv ancora devastata dagli attacchi russi

Un doppio attacco da parte di missili e droni russi ha causato sette morti e più di una dozzina di feriti venerdì sera a Kharkiv (nord-est), la seconda città più grande dell’Ucraina, secondo un nuovo rapporto delle autorità locali. “Sei persone sono state uccise e 11 ferite a seguito di un attacco notturno da parte di missili nemici”, ha dichiarato l’Ufficio del procuratore di Kharkiv sui social network sabato mattina.

Poco dopo la mezzanotte e mezza ora locale (le 23.30 di venerdì in Svizzera) “le forze armate russe hanno sparato i loro missili contro il quartiere residenziale di Shevchenkivskyi”, situato nel nord della città, hanno riferito le autorità, aggiungendo che l’attacco ha danneggiato “edifici, edifici amministrativi, dormitori, un asilo nido, negozi e ristoranti”.

“Il terrore russo contro Kharkiv non si ferma”, ha condannato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un messaggio postato sui social media, invitando nuovamente gli alleati di Kiev a fornire al Paese invaso una maggiore quantità di sistemi di difesa antiaerea.

La polizia di Kharkiv ha riferito che due missili S-300 sono stati sparati contro la città, seguiti da un secondo attacco mentre erano arrivati sul posto i servizi d’emergenza. Nel secondo frangente i droni sono stati abbattuti dalla difesa antiaerea, secondo la polizia. Il sindaco di Kharkiv, Igor Terekhov, aveva inizialmente affermato che i sei morti erano stati uccisi da droni di fabbricazione iraniana.

Da parte sua, il ministero della Difesa russo ha dichiarato in un comunicato di aver preso di mira e “colpito aziende del complesso militare-industriale ucraino”. Un altro attacco, venerdì sera, le truppe d’invasione russe avevano preso di mira il villaggio di Mala Danylivka, a nord-ovest di Kharkiv, ma non sono state segnalate vittime. Il bombardamento su Kharkiv è arrivato poco dopo altri due attacchi in circostanze simili in meno di 48 ore.

Sabato notte gli ordigni dei russi sono caduti di nuovo pure sui quartieri abitati di Zaporizhia, una delle città più grandi dell’Ucraina meridionale e nel cui hinterland si trova la gigantesca centrale nucleare di Enerhodar. La località era stata già colpita venerdì: quattro persone erano state uccise e circa venti ferite.

Secondo le autorità ucraine, la Russia ha effettuato anche un “doppio attacco”, una strategia che consiste nel bombardare un luogo una volta e poi di nuovo poco dopo, quando i servizi di emergenza e la stampa arrivano sul posto. Giovedì 4 tre soccorritori ucraini sono stati uccisi dai russi in un attacco del tutto uguale nella metodologia a Kharkiv.