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Kherson è libera e devastata

Dopo il ritiro russo la città sul Mar Nero fa i conti con i gravissimi danni inflitti alle sue infrastrutture da mesi d'occupazione. E resta nel mirino dei soldati di Mosca

  • 12 novembre 2022, 15:39
  • 20 novembre, 14:28
Ancora sabato mattina i cittadini festeggiavano la liberazione di Kherson da Mosca

Ancora sabato mattina i cittadini festeggiavano la liberazione di Kherson da Mosca

  • Twitter/@TpyxaNews
Di: AFP/ATS/EnCa 

Archiviata la liberazione della città di Kherson, ora in mano alle truppe ucraine, nell’unico capoluogo che i russi erano riusciti a conquistare in 262 giorni di guerra attualmente non c'è energia elettrica e anche i sistemi idrici sono in pessime condizioni.

La conferma che nella Kherson appena liberata dalle forze armate ucraine non c’è corrente giunge da Dmytro Sakharuk, direttore esecutivo di DTEK, maggiore produttore privato di energia dell'Ucraina. Sakharuk ha aggiunto che ci vorrà almeno un mese per ripristinare la rete di energia elettrica in città.

Ma quello dell’energia elettrica e della rete idrica non è il solo problema grave per la grande città turistica e portuale sul Mar Nero. "Gli occupanti non ci daranno pace e Kherson dovrà affrontare il destino delle regioni in prima linea. Dovremo aspettarci un massiccio attacco missilistico e di artiglieria lanciato dalle forze di Mosca passate sulla riva sinistra del fiume Dnipro", ha dichiarato il portavoce dello Stato maggiore ucraino Vladyslav Seleznyo.

Mosca, infatti, potrebbe lanciare un massiccio attacco missilistico contro l'intera Ucraina il 15-16 novembre, nei giorni del G20 a Bali. "La Russia ama molto le date simboliche e il vertice è pienamente inserito in questo paradigma", afferma Yuriy Ignat, portavoce dell'Aeronautica militare dell'esercito ucraino. "I russi stanno accumulando forze" proprio in quest'ottica, ha aggiunto.

Del resto, le truppe d’occupazione del Cremlino hanno letteralmente devastato ogni infrastruttura civile a Kherson. Le immagini satellitari pubblicate dalla società statunitense Maxar rivelano che numerosi ponti che collegano le sponde del fiume Dnipro nei pressi di Kherson sono stati gravemente danneggiati dalle truppe russe. In particolare, i militari di Mosca hanno distrutto diverse sezioni del ponte Antonovskiy, con varie campate che sono cadute nell'acqua. Danni significativi sono stati rilevati anche alla diga di Nova Kakhovka.

Del resto, che i russi non abbiano lasciato l’Oblast lo conferma lo stesso Stato Maggiore dell’esercito di Kiev, secondo il quale stanno "rafforzando la difesa sulla riva sinistra del fiume Dnipro a Kherson, migliorando la fortificazione delle linee difensive. Stanno cercando inoltre di mantenere i territori temporaneamente catturati".

Tutti territori in cui gli occupanti della città e della regione si sarebbero macchiati di crimini gravissimi. La polizia ucraina, infatti, ha già aperto ben 53 procedimenti penali in poche ore per crimini di guerra commessi dalle truppe d’invasione del Cremlino.

Dal canto loro, i filorussi che solo sei settimane fa celebravano l’annessione di città e Oblast “per sempre” alla Russia con Vladimir Putin sulla Piazza Rossa di Mosca, oggi, sabato 12, comunicano che al posto di Kherson la capitale amministrativa della regione omonima è “temporaneamente” la località di Genichesk. Lo ha comunicato un funzionario dell’autorità regionale sostenuta dai russi, per il quale "ora tutte le principali attività sono concentrate a Genischesk", nucleo che contava meno di 20'000 residenti prima dell’invasione russa.

01:43

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Telegiornale 11.11.2022, 21:00

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