Mentre la comunità internazionale è attenta agli sviluppi legati al corridoio del grano e ai colloqui della diplomazia UE a Münster, in Ucraina continuano i combattimenti nel Donbass e soprattutto nei pressi della metropoli di Kherson. Giovedì pomeriggio le forze di Kiev hanno lanciato un massiccio attacco sulla riva destra del fiume Dnipro e sono state colpite le imbarcazioni russe e le chiatte con cui le truppe di Mosca stavano spostando le attrezzature militari. Il ponte Antonivsky ora è totalmente sotto il controllo ucraino.
"Mercoledì notte gli occupanti hanno annunciato che la cosiddetta evacuazione è terminata e il movimento con il trasporto fluviale è vietato ai privati. Ma lo hanno annunciato subito dopo che l'artiglieria ucraina ha lavorato in modo molto potente", ha detto in un briefing Serhyi Khlan, consigliere del capo dell'Amministrazione militare regionale di Kherson.
Intanto la bandiera russa è stata rimossa dall'edificio dell'amministrazione regionale di Kherson, ancora occupata dai russi. Lo ha annunciato il primo vicepresidente del Consiglio regionale Yuriy Sobolevskyi postando la foto dell'edificio senza il vessillo della Federazione. "La foto è stata scattata in mattinata. Misteriosa scomparsa della bandiera russa. Kherson era, è e sarà solo ucraina", ha scritto. Sui social intanto girano post in cui si dice che i russi lasciano i posti di blocco a Chornobayivka, Stepanivka e Bilozerka.
Sempre a Kherson, le forze russe hanno spostato il loro quartier generale regionale dalla riva destra a quella sinistra del fiume Dnipro: lo rende noto il Centro di resistenza nazionale ucraino che fa riferimento al Ministero della Difesa di Kiev. Lo riporta il Guardian.
La Russia da giorni sta spostando i residenti fuori da Kherson, sostenendo che l’esercito di Kiev sta pianificando di inondare intenzionalmente la regione colpendo una diga sul fiume. Le autorità ucraine ritengono al contrario che sia proprio la Russia ad avere in programma di organizzare un attacco sotto falsa bandiera e inondare la regione.
Nuovo scambio di prigionieri tra Kiev e Mosca
Sempre giovedì, intanto, c'è stato uno scambio di prigionieri tra le parti in conflitto. Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che l'Ucraina ha rilasciato 107 membri del personale di servizio russo nell'ultimo scambio di prigionieri di guerra tra Kiev e Mosca.
In una dichiarazione, il Ministero russo ha affermato che i soldati sarebbero stati portati a Mosca per cure mediche. In precedenza, il capo della regione ucraina di Donetsk, insediato dalla Russia, aveva affermato che la Russia avrebbe anche liberato 107 membri del personale di servizio ucraino detenuti. Tra questi figurano 74 militari che sono stati impegnati nella difesa dell'Azovstal di Mariupol in primavera.
Invece, in alcuni insediamenti delle regioni di Kharkiv, Donetsk e Kherson sono stati trovati i corpi di 868 civili uccisi durante l'occupazione russa. Lo ha riferito Aleksey Sergeev, capo del Dipartimento per il supporto organizzativo, analitico e la risposta rapida della polizia nazionale ucraina. Dall'inizio della liberazione di quei territori "la polizia nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Kherson ha trovato i corpi di 868 civili, tra cui 24 bimbi. Solo nelle ultime 24 ore, i corpi di 14 persone sono stati trovati in questi Oblast", ha spiegato il dirigente.
Aperto il summit dei ministri degli Esteri UE
Intanto si sono aperti giovedì nel pomeriggio, con l'arrivo delle delegazioni, i lavori del G7 dei ministri degli Esteri a Münster, in Germania. All'evento parteciperà da remoto pure Dmytro Kuleba, capo della diplomazia ucraina.
Annalena Baerbock: "I Paesi del G7 non permetteranno a Mosca di affamare gli ucraini"
"Dobbiamo respingere le azioni che violano ogni regola da parte di Putin" in Ucraina, ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock dopo aver accolto i colleghi del G7, nell'intervento che ha inaugurato il primo periodo di trattative. La Baerbock ha spiegato che il G7 discuterà del coordinamento delle azioni di supporto agli ucraini in vista dell'inverno, ricordando i danni prodotti dai raid russi alle reti elettriche e alle forniture d'acqua.
Annalena Baerbock ha poi precisato che tutti i Paesi del G7 sono determinati a impedire che la Russia "affami" e faccia "morire di freddo" gli ucraini quest'inverno: "Non permetteremo che la brutalità di questa guerra porti all'uccisione di massa di anziani e bambini, di giovani e di famiglie nei mesi invernali".
Nel programma del meeting figura tra le altre cose un confronto sulla situazione in Ucraina e uno incentrato sugli interessi del G7 per una relazione con una regione Indopacifica "libera e aperta". Sono previsti a margine diversi bilaterali, incentrati sia sulla guerra in Ucraina e su altri temi d’attualità.
Venerdì la mattinata sarà dedicata all'Iran e alle proteste represse dal regime, mentre sul tavolo figureranno pure altre tematiche come stabilità regionale, infrastrutture, energia e questioni climatiche in Asia centrale, i dossier Sahel, Etiopia e Grandi Laghi. Al termine dei lavori è prevista una dichiarazione congiunta.
La Bulgaria cambia idea: armi e proiettili all'Ucraina
Giovedì intanto la Bulgaria ha fatto dietrofront e ha deciso di fornire armi e munizioni all'Ucraina. La decisione è stata presa dal Parlamento di Sofia. Il Legislativo bulgaro ha dato un mese di tempo al Governo per precisare quali saranno gli armamenti da inviare all'Ucraina e poi sarà firmato un'intesa tra Sofia e Kiev in base alle richieste ucraine e agli armamenti che Sofia può mandare. E il segretario alla Difesa USA Lloyd Austin avrebbe chiesto alle autorità di Sofia di inviare in Ucraina i suoi sistemi missilistici antiaerei S-300 di produzione sovietica, per i quali i militari ucraini sono addestrati.
Blackout alla centrale di Zaporizhia
Telegiornale 03.11.2022, 13:30