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Kherson, via altre 70'000 persone

I russi hanno annunciato nuove evacuazioni dalla sponda sinistra del fiume Dnipro – Tornano acqua ed elettricità a Kiev – Ancora un incidente a Zaporizhia

  • 1 novembre 2022, 10:40
  • 20 novembre, 14:33
02:11

Notiziario 8.00 del 01.11.2022 - Gli aggiornamenti ucraini con Stefano Grazioli

RSI Info 01.11.2022, 10:38

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Le autorità di occupazione russe a Kherson, nell'Ucraina meridionale, hanno annunciato martedì di aver iniziato a trasferire altre migliaia di persone nell'area in cui le forze ucraine stanno conducendo un'offensiva.

"Reinsedieremo e trasferiremo fino a 70’000 persone" che attualmente si trovano in una striscia di 15 chilometri di ampiezza a est, sulla riva sinistra del fiume Dnipro, ha dichiarato il governatore di Kherson, insediato da Mosca, Vladimir Saldo, al programma radiofonico russo Soloviov Live.

La settimana scorsa, le forze di occupazione russe avevano già annunciato che 70’000 civili avevano lasciato le loro case sulla riva destra occidentale del fiume, più vicino alla linea del fronte. Saldo ha dichiarato che le nuove evacuazioni sono dovute al rischio di un "possibile attacco missilistico" contro una diga sul fiume, la cui distruzione provocherebbe "l'inondazione della riva sinistra". "Abbiamo già iniziato" queste nuove evacuazioni e gli sfollati saranno portati "più in profondità" a Kherson o "in altre regioni della Russia", ha detto Saldo, senza fornire ulteriori dettagli.

Lunedì sera, Saldo ha dichiarato che la nuova evacuazione avrebbe anche permesso all'esercito russo di allestire una "difesa in profondità per respingere l'attacco ucraino". Un annuncio che sembra prevedere la possibilità che le forze di Kiev attraversino il Dnipro. Ucraini sono all'offensiva da diverse settimane per riprendere la regione di Kherson, avanzando da ovest a est.

Tornate acqua ed elettricitĂ  a Kiev

Nel frattempo le forniture di acqua ed elettricità sono state "ripristinate" in tutta la capitale ucraina, in seguito agli attacchi russi di ieri (lunedì) che hanno causato massicci blackout. Lo ha annunciato il sindaco Vitali Klitschko su Telegram.

I massicci attacchi russi contro le infrastrutture ucraine di lunedì mattina hanno privato dell'acqua l'80% dei residenti della città e hanno tolto la corrente a 350’000 abitazioni. Secondo le forze armate ucraine ieri i russi hanno lanciato su Kiev 60 missili ed hanno effettuato 15 raid aerei. Nel corso della giornata, si legge inoltre nel rapporto, le truppe di mosca hanno usato lanciarazzi multipli per più di 45 volte. Nel complesso sono state colpite le aree di oltre 50 insediamenti, tra cui Soledar, Vuhledar, Yakovlivka e Vesele nella regione di Donetsk (est).

In seguito agli attacchi, tre civili sono morti, ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, riporta ancora Ukrinform.

Ancora un incidente a Zaporizhia

L'esplosione di una mina ha interrotto il collegamento di alimentazione principale a uno dei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhia. Lo afferma l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) in un comunicato, sottolineando “la fragile situazione di sicurezza e protezione nucleare dell'impianto durante l'attuale conflitto militare". L'esplosione è avvenuta la sera del 30 ottobre all'esterno della recinzione perimetrale della centrale, scollegando la linea elettrica esterna da 750 kilovolt tra il quadro dell'impianto e il trasformatore elettrico principale dell'unità del reattore 4.

L’unità sta ricevendo l'elettricità necessaria per il raffreddamento e altre funzioni essenziali di sicurezza e protezione nucleare da una linea di riserva che collega la centrale al piazzale della vicina centrale termica, ha spiegato il direttore dell’agenzia Rafael Grossi riferendosi alle informazioni fornite dal team di esperti dell'Aiea presenti presso la più grande centrale nucleare d'Europa.

Partite altre tre navi cariche di grano

Altre tre navi cariche di grano hanno lasciato questa mattina i porti ucraini e si dirigono verso il corridoio umanitario nel Mar Nero: lo ha reso noto il Centro di coordinamento congiunto (Ccm) di Istanbul. "I movimenti delle tre navi sono stati approvati dalle delegazioni ucraina, turca e delle Nazioni Unite. La delegazione russa è stata informata", ha affermato il Centro che supervisiona le esportazioni di grano ucraine in base all'accordo internazionale firmato lo scorso luglio, dal quale la Russia ha annunciato il suo ritiro temporaneo.

E proprio su questo fronte Mosca ha fatto sapere che continuerà il dialogo con l'ONU e la Turchia sul futuro dell'accordo sul grano, ma è anche pronta a fornire grano a prezzi ragionevoli a tutti i Paesi interessati: lo ha detto il premier russo, Mikhail Mishustin, durante una riunione del Consiglio dei capi di governo dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai che si è tenuta oggi in videoconferenza.

Da parte sua la Turchia, per voce del ministro della Difesa Hulusi Akar, ha auspicato che l’accordo venga tenuto separato dalle condizioni del conflitto. Per la Turchia è importante che l'iniziativa sul grano continui, ha detto Akar, sottolineando l'aspetto "umanitario" dell'intesa e dichiarando che i problemi possono essere risolti attraverso "cooperazione e dialogo".

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Accordo sul grano in bilico

Telegiornale 31.10.2022, 21:00

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