Non si è fatta attendere la risposta del Cremlino all’attacco di sabato contro le navi militari russe all’ancora in Crimea. Lunedì mattina infatti, l’esercito di Mosca ha attaccato di nuovo svariate città ucraine con missili e droni kamikaze, come già era avvenuto il 10 e il 17 ottobre scorsi. Uno dei bersagli principali dell’attacco su obiettivi civili è Kiev.
Secondo quel che hanno riferito giornalisti dell’AFP nella capitale ucraina, almeno cinque esplosioni si sono udite tra le 7.00 e le 7.20 ora svizzera. Il sindaco della città, Vitaliy Klitschko, ha dichiarato che diversi quartieri sono rimasti senza energia elettrica a causa dei bombardamenti russi. Nella mattinata di lunedì l'80% dei residenti di Kiev è rimasto senza acqua potabile e interrotto la fornitura di energia elettrica a 350'000 case per diverse ore.
Tuttavia, a differenza degli attacchi di inizio mese, sono fortunatamente molti gli ordigni di Mosca lanciati contro le abitazioni e le strutture critiche (centrali elettriche, acquedotti, eccetera) che non hanno centrato il bersaglio poiché distrutti dalla contraerea. Secondo quanto affermano i media ucraini, la contraerea ucraina ha abbattuto ben 44 dei 50 missili e droni scagliati dai russi. Al momento non vi sono ancora dati precisi sul numero di vittime e l’entità dei danni subiti da Kiev e dalle altre città ucraine bombardate dall’esercito russo.
I bombardamenti sono stati lanciati dalla Russia anche contro la metropoli nord-orientale di Kharkiv, duramente colpita dall'esercito del Cremlino fin dai primi mesi di invasione dell'Ucraina. La città da 1,4 milioni di abitanti prima della guerra, sconta il fatto di trovarsi a mezz'ora scarsa di macchina dalla frontiera russa e perciò è un bersaglio facile per gli attacchi dei russi.
Attacchi russi che hanno riguardato lunedì mattina anche un'altra località costantemente martellata, ovvero Zaporizhia. Secondo quanto ha riferito il sindaco ad interim Anatoliy Kurtiev, è stata centrata "un'infrastruttura critica" della città e si sono registrate interruzioni nella fornitura della corrente elettrica. Anche in questo caso non vi sono dettagli in merito a eventuali feriti o vittime, né sui danni reali provocati dall'attacco.
Anche altri grossi centri come Rivne, Vinnytsia, Mykolaiv, Leopoli, Dnipropetrovsk, Odessa sono stati bersaglio di droni e missili scagliati dai russi dalle prime ore di lunedì, il che conferma che Mosca ha lanciato di nuovo un'azione bellica su larga scala che riguarda obiettivi civili in tutto il territorio ucraino. "Al momento ci sono 13 persone rimaste ferite a seguito degli attacchi compiuti dai russi questa mattina", ha detto il capo della polizia nazionale Ihor Klymenko
Nel caso di Mykolaiv, il capo dell'Oblast Vitaliy Kim ha pubblicato su Twitter le immagini di un missile russo che ha fatto dietrofront dopo il lancio. Kim sottolinea: "Un missile russo soppesato tutte le argomentazioni e ha deciso di non commettere un crimine di guerra, il missile ha deciso di tornare al suo porto di origine".
E un missile abbattuto dai sistemi di difesa ucraini è caduto, tra l'altro, sul territorio della Moldavia, provocando danni ma non si registrano vittime. L'ordigno russo è precipitato vicino al villaggio di Naslavcha, nel nord del Paese, nei pressi della frontiera ucraina. Lo riferisce il Ministero dell'Interno moldavo.
Russia cambia versione su Sebastopoli e offre negoziati
E se lunedì bombarda i centri abitati ucraini, domenica sera l’esercito russo aveva rielaborato la sua versione dei fatti su quanto accaduto nella baia di Sebastopoli. Ha infatti dichiarato che l’attacco è stato effettuato con droni aerei e marini ucrani che hanno danneggiato almeno una nave militare di Mosca e che l'aggressione – tacciata di terrorismo dai russi, ritenuta normale azione bellica dalla comunità internazionale – è scattata sfruttando l'area sicura dedicata al trasporto di cereali ucraini.
Il Cremlino, a Mosca
I russi hanno asserito pure che l’azione bellica è stata portata a termine dal Comando delle forze armate ucraine, che così facendo avevano colpito navi di Mosca che a loro avviso erano impegnate proprio nel sostegno al “corridoio del grano” lungo il Mar Nero. Mosca dichiara che un drone usato in questo attacco potrebbe essere stato lanciato infatti "da una delle imbarcazioni civili noleggiate da Kiev o dai suoi comandanti occidentali per l'esportazione di prodotti agricoli dai porti marittimi dell'Ucraina".
Sempre domenica, del resto, il Cremlino ha ripetuto di essere pronto a negoziare con Kiev nonostante gli ultimi sviluppi di una guerra iniziata quasi 250 giorni fa, ma il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha replicato considerando tale proposta una "cortina fumogena". Infatti, Kuleba su Twitter ha spiegato; "Il comportamento dei russi è così prevedibile: se commettono un crimine la sera, aspettati che propongano colloqui al mattino".