Tutte ferme le navi del grano

A poco più di 24 ore dall’attacco alle navi russe all’ancora in Crimea, a cui ha fatto seguito l’annuncio di Mosca che si sarebbe ritirata dall’intesa sul trasporto di cereali ucraini dal Mar Nero, nessun movimento di navi per il trasporto di grano di Kiev è stato autorizzato per oggi, domenica 30. Lo ha annunciato il Centro di coordinamento congiunto (JCC) responsabile della supervisione dell'accordo internazionale. "Il 30 ottobre non è stata raggiunta un’intesa congiunta sui movimenti di uscita e di entrata delle navi da carico", ha dichiarato il JCC domenica.

I media ucraini hanno subito segnalato che, dopo il ritiro dall'accordo, la Russia si è offerta di sostituire completamente il grano ucraino sul mercato mondiale, fornendo 500'000 tonnellate di grano gratuitamente. La proposta è stata subito posta in relazione a un'indagine dell'agenzia AP, la quale ha rilevato che la Russia ha rubato fino a 500'000 tonnellate di grano nei territori occupati dell'Ucraina

Non si è fatta attendere del resto la reazione internazionale alla notizia che la Russia ha sospeso la sua partecipazione all'intesa firmata il 22 luglio scorso a Istanbul, citando come motivazione l’attacco di sabato alle sue navi militari. La Casa Bianca ha bollato la sospensione dell'accordo sul grano da parte della Russia come "scandalosa" e un "pretesto", stando a quanto ha affermato il presidente americano Joe Biden.

Gli ha fatto eco il segretario di Stato americano Antony Blinken, il quale ha detto che "ogni atto della Russia per distruggere le esportazioni di grano" è come dire alle "famiglie di tutto il mondo che dovranno pagare di più per il cibo o patire la fame.

Dal canto suo, l’Unione europea ha reso noto tramite l'alto rappresentante dell'UE per la politica estera Josep Borrell che "la decisione della Russia di sospendere la partecipazione all'accordo sul Mar Nero mette a rischio la principale via di esportazione di cereali e fertilizzanti, tanto necessari per affrontare la crisi alimentare globale causata dalla sua guerra contro l'Ucraina. L'UE esorta la Russia a revocare la sua decisione".

Nel suo video quotidiano pubblicato su Internet, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha però ricordato che la decisione russa "in realtà non risaliva a oggi. La Russia ha iniziato ad aggravare la carenza alimentare globale a settembre, quando ha iniziato a bloccare i movimenti delle navi che trasportavano i nostri prodotti agricoli", ha affermato il capo di Stato di Kiev.

"Questa è una chiara intenzione russa di sollevare ancora una volta lo spettro della carestia su larga scala in Africa e in Asia", ha aggiunto Zelensky. A suo avviso, almeno 176 navi che trasportavano più di due milioni di tonnellate di grano erano già state bloccate da Mosca nelle scorse settimane. "Serve una vigorosa risposta internazionale. A livello delle Nazioni Unite e soprattutto a livello del G20", a cui la Russia non dovrebbe più essere ammessa, ha concluso il presidente ucraino.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba è stato ancor più duro: "Sospendendo la sua partecipazione all'accordo sul grano con il falso pretesto di esplosioni in un porto a 220 chilometri dal corridoio del grano, la Russia blocca due milioni di tonnellate di grano su 176 navi che sono già in mare e sufficienti per sfamare oltre sette milioni di persone. La Russia lo ha pianificato con largo anticipo".

Kuleba ha poi precisato che "L'attuale coda di navi con il grano si è accumulata nel Mar Nero da settembre, quando la Russia ha iniziato a ritardare deliberatamente il funzionamento del corridoio e ha cercato di minare l'accordo. La Russia ha preso la decisione di riprendere i suoi "hunger games" molto tempo fa e ora cerca di giustificarlo".