L’Occidente si compatta attorno all’Ucraina

Sabato 24, in occasione del secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, sono giunti a Kiev svariati leader occidentali per una riunione in parte virtuale del G7 a sostegno del Paese attaccato.

Insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sono arrivati nella capitale ucraina la premier italiana Giorgia Meloni (che ha la presidenza del G7 questo semestre) e i suoi omologhi britannico David Cameron, canadese Justin Trudeau e belga Alexander De Croo. Al meeting, nel quale si definiranno nuove sanzioni contro Mosca da attuare a breve e le prospettive in vista della ricostruzione, si è unito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Scendendo dal treno che l’ha portata a Kiev, Ursula von der Leyen ha subito twittato un messaggio in cui celebra “la straordinaria resistenza del popolo ucraino”, rimarcando come “ora più che mai sosteniamo fermamente Kiev. Finanziariamente, economicamente, militarmente e moralmente. Finché il Paese sarà finalmente libero”.

Dal canto suo, il neocomandante in capo delle Forze armate ucraine Oleksandr Syrsky – nato in Russia, non lontano da Mosca, e attivo in Afghanistan negli anni ’80 con i sovietici– ha affermato che “l’Ucraina trionferà sulle tenebre russe”. Il generale si è detto convinto che “la vittoria ucraina sta nell’unità” del Paese.

Nel frattempo, il ministro della Difesa Sergeh Shoigu avrebbe fatto visita nelle scorse ore ai soldati inviati dal Cremlino in Ucraina, evidenziando correttamente ai militari che “al momento il rapporto di forze vede i russi avere il vantaggio”, come lo confermerebbe la conquista sabato scorso di Avdiivka, città contesa fin dal 2014, da parte di Mosca.