Nell’aprile del 2010 esplode la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon della BP. 11 persone perdono la vita e nel Golfo del Messico si riversano quasi 400 milioni di litri di petrolio.
La più grande catastrofe ecologica nella storia degli Stati Uniti stravolge l’ecosistema e i fondali di tutto il Golfo ma soprattutto della Louisiana, lo stato più colpito.
Da allora il lavoro non si è mai fermato per ripulire le acque e le coste della regione, per cancellare le tracce della marea nera.
Ora Queen Bess island, un’isola-rifugio nella costa della Louisiana e uno dei simboli della catastrofe è stata ripulita, ed è pronta ad accogliere ancora decine di specie animali. Una su tutte il pellicano bruno, a rischio estinzione da quando il suo ambiente naturale è stato ricoperto di petrolio.
“In 10 anni abbiamo perso il 50% delle colonie di pellicani. Spero che da oggi le cose andranno meglio” ha detto uno dei biologi che si sono occupati del progetto.