Il petrolio era stato rilevato in mare la prima volta il 2 settembre e l'emergenza persiste. Domenica scorsa la Marina ha riferito che oltre 600 tonnellate di greggio e rifiuti sono state rimosse da oltre 200 spiagge di 9 Stati del Nordest. Le origini dell'incidente sono ancora ignote.
Il caso ha poi portato a uno scambio di accuse fra i governi di Venezuela e Brasile. Le analisi scientifiche fatte dalle autorità brasiliane stabiliscono infatti che il greggio verrebbe dal Venezuela, ma da Caracas respingono ogni responsabilità per il disastro ecologico. Un esperto coinvolto nell'inchiesta e interpellato dai media locali, ha rivelato che potrebbe essere stata coinvolta una "nave fantasma" che trasportava la materia.
Gli esperti ritengono che si potrebbe trattare del peggior disastro ambientale mai accaduto nel paese. "La contaminazione chimica dura molto più a lungo di quanto potrebbe suggerire l'inquinamento visivo", ha detto alla BBC Brasil l'oceanografa Mariana Thevenin, spiegando che il problema è dato soprattutto dal fatto che il petrolio è riuscito a contaminare la spiaggia e i fiumi.
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