Due uomini sospettati di preparare degli attentati “certi” sono stati arrestati martedì mattina a Marsiglia (vedi correlato), facendo balzare verso l’alto l’allerta terrorismo, che ha così fatto irruzione nella campagna elettorale presidenziale.
I due sospetti, due giovani francesi di 23 e 29 anni, erano già stati arrestati in passato per crimini non legati al terrorismo. I poliziotti hanno trovato nel loro appartamento tre chili di esplosivo TATP, altri ordigni artigianali, tra cui una granata, una pistola-mitragliatrice, due armi da taglio, diverse munizioni e una bandiera dello Stato Islamico. Lo ha indicato il procuratore della Repubblica François Molins. I due si preparavano a “un’azione violenta e imminente”.
Sicurezza dei candidati aumentata, ma la campagna continua
La tensione, a 5 giorni dal primo turno elettorale, è dunque salita notevolmente e i candidati più in vista sono stati invitati a rinforzare la propria sicurezza in vista di pericoli imminenti e degli ultimi comizi previsti nei prossimi giorni.
François Fillon è stato indicato come uno dei possibili bersagli
Da parte loro i diretti interessati hanno cercato però di fare buon viso a cattivo gioco, a iniziare da François Fillon che ha dichiarato che la minaccia “non cambia nulla nell’organizzazione della mia campagna, non arretrerò neanche di un centimetro”. “Voglio continuare ad entrare in contatto con le persone, a spostarmi” ha sostenuto con toni simili Emmanuel Macron. Marine Le Pen ha invece spostato l’attenzione sulle responsabilità dei precedenti governi: “Il fondamentalismo islamico si è sviluppato esponenzialmente in Francia senza che nessuna risposta fosse data”.
Nel frattempo il ministro degli interni Matthias Fekl ha ricordato che 50'000 tra poliziotti, gendarmi e militari saranno dispiegati in ognuna delle due giornate dell’elezione presidenziale (23 aprile e 7 maggio).
ATS/dielle
Dal TG20:
Notizia riferita nel notiziario radiofonico RSI delle 21.00, 18.04.2017