La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande centrale atomica d'Europa, continua a ricevere acqua dal bacino idrico dopo che la diga Kakhovka è stata danneggiata. In serata, una nota dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) ha confutato l'affermazione dell'operatore russo della diga secondo cui il bacino formato dal fiume Dnipro non fosse più in grado alimentare gli impianti di raffreddamento dei reattori.
In realtà, le operazioni di pompaggio dovrebbero "poter continuare anche se il livello scendesse sotto l'attuale soglia di 12,7 metri", precedentemente considerata critica, ha spiegato in un comunicato l'AIEA che ora fissa il limite a "11 metri o anche meno". Il capo dell'agenzia Rafael Grossi ha in ogni caso aggiunto che se il livello dovesse ulteriormente scendere, l'impianto potrà utilizzare "un grande bacino situato nelle vicinanze oltre a riserve più piccole e pozzi in loco che possono fornire acqua di raffreddamento per diversi mesi". È fondamentale, ha però aggiunto, "che questo bacino rimanga intatto. Non si dovrebbe fare nulla per minare la sua integrità". La situazione rimane "molto precaria e potenzialmente pericolosa", ha insistito Grossi.
Ucraina, diga bombardata
Telegiornale 06.06.2023, 12:30