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L'Australia fa pace con Facebook

La legge che obbliga i giganti del web a pagare per la condivisione di notizie è stata approvata dopo un accordo con Facebook, che aveva bloccato le news per protesta

  • 25 febbraio 2021, 07:27
  • Ieri, 17:32
00:35

RG 7.00 del 25.02.202

RSI Info 25.02.2021, 08:15

  • keystone
Di: ATS/AP/dielle 

L'Australia ha adottato giovedì, dopo l’approvazione in parlamento degli emendamenti finali, la legge che obbliga i giganti del web a pagare i media per la condivisione delle notizie. La proposta di legge, il cosiddetto News Media Bargaining, aveva fatto infuriare Facebook che aveva bloccato le news australiane sul social network (vedi correlati). L'impasse è stata poi superata con un accordo tra le parti annunciato dal tesoriere Josh Frydenberg e dall'amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg.

"Lo scopo del codice è di affrontare il potere di mercato che chiaramente Google e Facebook detengono. Google e Facebook hanno bisogno dei media, ma non hanno bisogno di nessuna azienda in particolare, e questo significava che le aziende dei media non potevano fare accordi commerciali", ha commentato il presidente della Commissione australiana per la concorrenza e i consumatori Rod Sims.

Facebook investirà 1 miliardo di dollari nei prossimi tre anni

"Abbiamo investito 600 milioni di dollari dal 2018 per sostenere l'industria delle notizie e abbiamo pianificato di investire almeno un ulteriore miliardo di dollari nei prossimi tre anni". Lo ha detto il vicepresidente di Facebook per gli affari globali, Nick Clegg, in un lungo post che prosegue spiegando come la questione sia stata risolta dalle trattative. “Non vediamo l'ora di stringere nuovi accordi con gli editori per permettere agli australiani di poter condividere nuovamente i link delle notizie su Facebook" ha concluso Clegg.

Da parte sua Google ha già stretto accordi con le principali aziende di notizie australiane nelle ultime settimane, tra cui News Corp. e Seven West Media.

Gli emendamenti alla legislazione proposta prevedono tra l’altro che alle piattaforme digitali venga dato un mese di preavviso prima di essere formalmente assoggettate al codice, in modo da dare agli attori coinvolti più tempo per mediare degli accordi prima di essere costretti ad accettare accordi di arbitrato vincolanti.

Il ministro delle finanze Frydenberg ha spiegato infine che il suo dipartimento rivedrà il codice entro un anno per "assicurare che stia fornendo risultati coerenti con l'intento politico del governo".

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