Il sedicente Stato Islamico come realtà territoriale non esiste più, ma l'organizzazione - e soprattutto la sua ideologia - non sono ancora tramontati. Lo si è visto nei recenti attacchi in Sri Lanka, che hanno causato la morte di 359 persone, tra cui due svizzeri, e che sono stati rivendicati proprio dall'IS.
"La rivendicazione è credibile, non è differente da altri comunicati simili. Quello che lascia un po' il sospetto è la tempistica: la comunicazione è arrivata dopo due giorni e generalmente l'IS è molto rapido nelle rivendicazioni, ma questo può dipendere da circostanze differenti, come una comunicazione non facile tra la leadership e chi era dietro l'attentato", spiega Ludovico Carlino, esperto di jihadismo e terrorismo, secondo cui in questo momento l'IS "ha più difficoltà a entrare in territorio europeo e organizzare attentati, quindi si sta spostando verso paesi o realtà geografiche che erano po' fuori dal suo bacino".
Il tipo di attacco, inoltre, lascia supporre che dietro ci fosse un certo metodo e un certo addestramento. "Stiamo parlando di sette attentatori che hanno agito in quattro diverse località prendendo di mira diversi obiettivi. - ricorda Carlino - Quindi è un attentato che richiede un'organizzazione estremamente dettagliata, estremamente profonda. Questo lascia pensare che dietro ci sia anche la mano di militanti che presumibilmente hanno ricevuto addestramento in Siria e Iraq".
Guarda l'intervista andata in onda al TG delle 20.00 del 24.04.19