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L'IS attacca Teheran

È di almeno dodici morti e una trentina di feriti il bilancio del duplice attacco terroristico sferrato nella capitale iraniana

  • 7 giugno 2017, 15:55
  • 23 novembre, 05:25
Teheran, mausoleo dell'imam Khomeini

Teheran, mausoleo dell'imam Khomeini

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È di almeno dodici morti e una trentina di feriti il bilancio ancora provvisorio del duplice attacco terroristico sferrato questa mattina a Teheran, in due luoghi altamente simbolici: la sede del Parlamento iraniano e il mausoleo dell'imam Khomeini.

Attacco poi rivendicato nell'arco di un paio d'ore dall'IS, attraverso l'agenzia Amaq, il quale ha pure pubblicato un video con le immagini dell'assalto in Parlamento.

Attacco a Teheran, la situazione

Attacco a Teheran, la situazione

Le autorità hanno riferito poco fa che questo attacco si è concluso e che la polizia sta controllando in tutte le stanze e in tutti gli angoli dell'edificio per poter escludere la presenza di altri individui o eventuali ordigni.

Secondo varie fonti, due commando di tre o quattro terroristi ognuno sono entrati quasi contemporaneamente in azione in mattinata: al mausoleo di Khomeini due di loro si sono fatti saltare in aria, dopo aver aperto il fuoco contro le persone che si trovavano lì. Un altro si sarebbe ucciso, secondo fonti di stampa iraniane, ingerendo una capsula di cianuro, mentre un quarto sarebbe stato catturato vivo. Tra i civili ci sarebbe almeno un morto, un giardiniere.

Allo stesso tempo al Parlamento il commando, entrato dall'ingresso principale travestito da donna con lo chador, ha iniziato a sparare con fucili automatici kalashnikov e pistole contro guardie di sicurezza, parlamentari e visitatori. Uno dei terroristi si è inoltre fatto saltare in aria, innescando la cintura di esplosivo che aveva indosso.

I Pasdaran accusano l'Arabia Saudita

"L'attacco in Iran è avvenuto solo una settimana dopo l'incontro tra il presidente statunitense Donald Trump e i dirigenti sauditi sostenitori del terrorismo. Il coinvolgimento dell'IS dimostra l'implicazione dell'Arabia Saudita". È quanto affermano i Pasdaran iraniani, promettendo "vendetta per il sangue versato". Dal canto suo, il ministro saudita degli Affari esteri ha respinto tutte le accuse, condannando gli atti terroristici e specificando di ignorare gli autori degli attacchi.

ats/reuters/joe.p.

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