Con un approdo morbido e perfettamente riuscito, l'India è così diventata ieri, mercoledì, la quarta potenza al mondo ad arrivare sulla Luna. La missione Chandrayaan-3 è inoltre la prima ad aver raggiunto il polo sud selenico. Ma perché questa regione della Luna riveste un particolare interesse? Un interrogativo che abbiamo girato all'astrofisico locarnese Roberto Trotta, docente presso la Scuola internazionale superiore di studi avanzati che ha sede a Trieste.
Il polo sud in effetti è un posto veramente interessante dal punto di vista scientifico, anche perché è rimasto per molto tempo inesplorato. È un posto più difficile da raggiungere che non le zone equatoriali, dove per esempio avvenirono gli allunaggi dalle missioni Apollo degli statunitensi negli anni Sessanta e Settanta. È un posto interessante dal punto di vista anche delle risorse che può offrire a future missioni, perché è una zona in cui dei crateri molto profondi consentono all'acqua che si trova sulla superficie dei poli lunari di rimanere in forma ghiacciata e di non essere quindi mai esposta ai raggi solari. E quindi si tratta di un posto di estremo interesse sia scientifico, per capire meglio la formazione della Luna e i suoi crateri, ma anche per via della presenza dell'acqua ghiacciata che potrebbe fornire una risorsa preziosa per future missioni anche umane, sulla superficie del nostro satellite.
Il successo indiano fa seguito allo schianto, qualche giorno fa, della sonda russa Luna 25, la quale peraltro puntava alla stessa regione. Cosa significa questo per la comunità scientifica?
L'esultanza ieri, nelle strade di Nuova Delhi, per il successo della missione lunare
Innanzitutto significa un incredibile raggiungimento tecnologico, dal punto di vista anche ingegneristico e spaziale, della comunità scientifica indiana e non solo. E poi apre veramente la strada all'esplorazione lunare delle zone polari, in particolare del Polo Sud: cosa che ormai era nell'obiettivo degli scienziati da molti, molti anni e anzi rimarrà tale anche nel futuro prossimo; perché proprio nella stessa zona, quindi a poca distanza dal polo sud lunare, avverrà l'allunaggio nel 2025 previsto dalla prossima missione umana, quella che sta in fase di organizzazione da parte della NASA. E quindi questa esplorazione apre veramente la possibilità di cominciare a capire meglio e studiare meglio questa zona ancora poco conosciuta della superficie lunare. Aprirà sicuramente nuove strade scientifiche per la scoperta della storia della Luna e aprirà la strada a queste nuove missioni con equipaggio umano.
Lei accennava alla missione della NASA e stiamo assistendo di fatto in questi anni a una nuova corsa alla Luna. Tra tre giorni, peraltro, partirà una missione giapponese. Poi ci sono anche Russia e Cina che vogliono costruire delle stazioni spaziali lunari. Come mai la Luna è tornata così d'interesse a livello scientifico, ma anche probabilmente sul piano politico e strategico?
Innanzitutto come punto di passaggio o trampolino di lancio verso lo spazio più profondo. Si pensa ad esempio a Marte come prossimo passaggio. Però lo spazio comincia a fare gola anche dal punto di vista dell'estrazione possibile di risorse quali ad esempio l'elio, o altri minerali che in un futuro non troppo lontano potrebbero diventare di interesse commerciale. Ovviamente si tratta di primi passi molto, molto piccoli. In questo momento, però, c'è chi pensa che lo spazio, la Luna, Marte, gli asteroidi diventeranno delle importanti sorgenti commerciali, di sfruttamento minerario e quant'altro. E quindi c'è un occhio molto capitalistico, diciamo, che va a innestarsi su questa nuova corsa allo spazio.
La prima corsa allo spazio prometteva lo sbarco su Marte prima della fine del millennio, ed è poi terminata nel disinteresse generale. Forse proprio questa componente anche così privata permetterà di continuare questa corsa: lei come la vede?
Ci sono sicuramente gli incentivi economici, anche di prestigio, come ci sono sempre stati. Però bisogna ricordarsi che la corsa verso Marte è molto più difficile: è molto più lontano della Luna. Quindi sì: la Luna come trampolino di lancio, però il balzo è veramente enorme. Quindi io penso che queste prospettive di cui si sente parlare di una corsa a Marte entro la fine del decennio siano poco realistiche. In realtà la tecnologia deve ancora essere sviluppata, le sfide sono molte, i problemi enormi. E credo che ci vorrà ancora del tempo.
Qualcosa che ce lo ricorda è anche lo schianto della sonda russa: non è così facile come sembrerebbe lasciare l'orbita bassa terrestre...
Assolutamente no. La sfida rimane, nonostante gli sviluppi anche enormi che sono stati fatti nel campo spaziale, aerospaziale, anche computeristico. È chiaro che viaggiare nello spazio rimane difficile. E perciò questo grandissimo successo di tutta l'India e della sua componente scientifica e ingegneristica è ancora più pregevole. Anche perché, come è stato ricordato, è stato ottenuto veramente con un budget limitatissimo. È quindi un prestigio veramente altissimo che viene conferito a tutta la nazione.
L'India conquista la Luna
SEIDISERA 23.08.2023, 18:31
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