Tutti conosciamo Neil Armstrong, che il 21 luglio del 1969 per primo camminò sulla Luna. Il nome di Eugene Cernan - morto nel 2017 - è invece sconosciuto ai più. Suo è l'ultimo piede che ha calpestato il suolo del nostro satellite, il 14 dicembre 1972. Membro della missione Apollo 17, l'11 dicembre precedette sulla superficie lunare il suo compagno Harrison Schmitt, ma al termine della più lunga permanenza della storia (tre uscite in altrettanti giorni per complessive 22 ore, con la "jeep lunare") risalì per secondo sul modulo che li ricondusse sulla Terra e lasciò quindi l'ultima impronta.
I 12 che hanno camminato sulla Luna. Nella prima fila da sinistra Neil Armstrong e Edwin "Buzz" Aldrin (Apollo 11 - 1969); Charles "Pete" Conrad e Alan Bean (Apollo 12 - 1969). Nella fila al centro: Alan Shepard e Edgar D. Mitchell (Apollo 14 - 1971) David Scott e James B. Irwin (Apollo 15 - 1971). In basso: John Young e Charles M. Duke Jr. (Apollo 16 - 1972) Eugene A. Cernan e Harrison "Jack" Schmitt (Apollo 17 - 1972).
Dopo il loro passaggio, l'interesse scemò e esplorazione si arrestò. Apollo 18 e programmi successivi vennero cancellati e quindi sono rimasti 12 - tutti statunitensi - gli astronauti che sono stati sulla Luna. Per lungo tempo i fondi della ricerca spaziale sono stati destinati ad altri sviluppi: gli shuttle, la Stazione spaziale internazionale,... A 50 anni di distanza la corsa oggi è tornata più viva che mai: si guarda di nuovo alla Luna, non solo come un traguardo ma anche e forse soprattutto come una tappa obbligata verso un obiettivo più ambizioso: Marte.
I russi di nuovo verso la Luna
Telegiornale 11.08.2023, 12:30
I russi ripartono 47 anni dopo
Ultima in ordine di tempo, Luna-25, la missione russa lanciata alla 1.10 ora svizzera di venerdì dal cosmodromo di Vostochny, nell'Estremo Oriente del Paese. Perché 25? Perché ideale proseguimento - dopo una "pausa" di 47 anni - di tutta una serie di lanci avvenuti fra il 1959 e il 1976 ad opera dell'allora Unione Sovietica, che con essi stabilì altri primati della corsa allo spazio, accanto a quelli del primo satellite in orbita (lo Sputnik-1 del 1957), del primo essere vivente e del primo uomo nello spazio (la cagnetta Laika pure nel 1957 e Iuri Gagarin nel 1961).
La partenza del razzo Soyuz per la missione Luna-25
In realtà quelle missioni furono più di 24 (di cui 15 di successo), ma non tutte vennero annoverate ufficialmente nella serie. Luna-1 fu il primo oggetto artificiale a lasciare l'orbita terrestre ed effettuò il primo sorvolo lunare, Luna-2 fu la prima a impattare con il nostro satellite, Luna-3 ne mostrò per prima la faccia nascosta. Tutto questo nel 1959. Dopo una serie di fallimenti, con Luna-9 nel 1966 si effettuò il primo allunaggio morbido. Il "lander" inviò a Terra ore di immagini della superficie e lo stesso anno Luna-10 mise il primo satellite in orbita lunare.
Riportare l'uomo sulla Luna per restarci era l'obiettivo che nel 2015 aveva spinto Roscosmos a unire le forze con l'ESA (l'Agenzia spaziale europea) per progettare le missioni numero 25, 26 e 27, tutte senza equipaggio, a scopo esplorativo della superficie e di analisi del suolo. La guerra in Ucraina ha cambiato le carte in tavola: l'Europa il 13 aprile 2022 ha interrotto la cooperazione con Mosca e ha preteso la restituzione della telecamera di navigazione Pilot-D.
La Luna e l'ISS in una foto scattata in marzo in Slovacchia
Ora, come vedremo più avanti, si concentra sulla collaborazione con la NASA per il programma Artemis. La Russia, anche per questioni di prestigio e per dimostrare la propria indipendenza nonostante le sanzioni, ha proseguito da sola e cominciato anche in questo ambito a strizzare l'occhio alla Cina.
Gli ultimi preparativi prima del lancio di Luna-25
E così con un razzo Soyuz è stato lanciato venerdì un carico di 800 chili. La sonda farà un viaggio di cinque giorni e ne impiegherà da tre a sette per studiare il terreno in vista di quella che sarebbe una prima assoluta: un allunaggio non nella zona equatoriale del satellite, ma in quella del Polo Sud, nei pressi del cratere Boguslawski, dove il terreno è più ostico. Un obiettivo "rischioso", ha detto il patron di Rosscosmos Iuri Borissov, che stima al 70% le possibilità di successo. Ne sapremo di più verosimilmente il 21 agosto.
Così l'ESA nel 2016 immaginava una futura base lunare
La missione dovrebbe durare circa un anno, durante i quali opereranno gli otto strumenti scientifici di bordo. La scoperta più eccezionale sarebbe quella del ritrovamento di acqua, di cui già da qualche anno è nota l'esistenza sulla Luna sotto forma di ghiaccio. Una risorsa di importanza fondamentale per futuri insediamenti stabili.
Una gara sempre più affollata
Nella corsa al primo allunaggio polare la Russia sfida l'India, che in luglio ha lanciato Chandrayaan-3, il cui tentativo di posarsi è atteso per fine mese. La gemella Chandrayaan-2 ci aveva provato nel 2019, ma per un guasto al software si era schiantata.
Con Chandrayaan-2 l'India sarebbe stata la prima ad allunare vicino al Polo Sud, ma la missione fallì
Sì, perché quella che in clima di Guerra Fredda era una lotta a due fra sovietici e statunitensi è diventata oggi una competizione con molti più concorrenti. Finora solo tre Paesi hanno raggiunto la superficie lunare a 384'400 chilometri di distanza dalla Terra: il terzo è stato la Cina con il rover Yutu nel 2013 e il primo allunaggio sulla faccia nascosta nel 2019.
La Cina arrivò sulla Luna con Yutu nel 2013
Al rinnovato interesse per l'esplorazione della Luna hanno però contribuito anche il Giappone a partire dalla missione Hiten nel 1990 e poi con Selene nei primi anni 2000, la già citata ESA che nel 2003 mise in orbita lunare la sonda SMART-1, oltre alla citata India e naturalmente alla NASA. La Corea del Sud, infine, nel 2022 ha messo in orbita lunare "Danuri".
L'allunaggio israeliano fallì nel 2019
Ci sono poi i privati, americani (con due tentativi previsti a fine 2023) ma non solo. Finora senza successo: una missione israeliana ha fallito l'allunaggio nel 2019, una giapponese invece nell'aprile di quest'anno.
Il ritorno dell'uomo: gli Stati Uniti in vantaggio con Artemis
Il capo di Roscosmos Borissov ha già preannunciato che dopo Luna-25 ci saranno altre missioni nei prossimi 6-7 anni. La collaborazione con la Cina potrebbe poi portare a una missione con equipaggio. Pechino ha mandato per la prima volta un "taikonauta" nello spazio nel 2003, con molto ritardo rispetto alle prime due potenze spaziali, ma avanza in fretta: ha realizzato una sua stazione orbitale - Tiangong - e punta a una missione abitata sulla Luna per il 2030.
È iniziata la missione Artemis verso la Luna
Telegiornale 16.11.2022, 13:30
Molto probabilmente, però, il prossimo essere umano a lasciare la propria orma sul nostro satellite naturale sarà ancora statunitense. Anche se la data fissata dal programma Artemis, il 2025, non è più così certa. Il predecessore Constellation puntava addirittura al 2020, ma Barack Obama lo cancellò perché l'obiettivo, sottofinanziato, non era più raggiungibile.
Il razzo SLS prima del lancio
Ma cos'è Artemis? È un
programma di missioni a difficoltà crescente che la NASA sta sviluppando e realizzando insieme a partner privati e non, come l'ESA, l'agenzia spaziale canadese CSA e la giapponese JAXA. Finora è stata completata solo Artemis 1.
Artemis 1: la capsula Orion è stata lanciata il 16 novembre 2022 con il razzo SLS (Space Launch System), il più potente del mondo, lungo 98 metri. Orion ha girato attorno alla Luna ed è rientrata sulla Terra dopo 26 giorni. Senza astronauti a bordo, perché uno dei test da compiere era quello della resistenza del suo scudo termico alle altissime temperature del rientro in atmosfera.
Artemis, immagini della luna inedite
Telegiornale 25.11.2022, 12:30
Artemis 2: analoga alla precedente, ma con equipaggio. Sono già stati designati gli statunitensi Reid Wiseman, Victor Glover e Christina Koch e il canadese Jeremy Hansen. È prevista attualmente per il novembre 2024.
Artemis 3: è la missione che dovrebbe riportare l'uomo sulla Luna dopo oltre 50 anni. Quattro astronauti arriverebbero in orbita e due sulla superficie.
Artemis 4: ancora una missione con equipaggio, ora prevista per il 2028, che portebbe all'attracco del modulo abitativo al Lunar Gateway, una stazione in orbita lunare ancora da costruire, e poi a una nuova discesa sulla superficie.
I quattro astronauti di Artemis 2 di fronte alla capsula Orion: Jeremy Hansen, Reid Wiseman, Victor Glover e Christina Koch
Questo naturalmente se i tempi saranno rispettati e se piani e contenuti delle singole tappe non verranno modificati. Nei giorni scorsi la NASA ha ipotizzato un programma alternativo per Artemis 3, senza discesa sulla Luna.
Il test di Starship non è andato bene
Telegiornale 20.04.2023, 20:00
SpaceX, la società di Elon Musk, sta infatti ancora lavorando allo sviluppo del sistema di allunaggio. Il vettore Starship è stato lanciato per la prima volta in aprile ed è stato un flop, tanto che dopo tre minuti di volo ha dovuto essere fatto esplodere.