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L'Iran annuncia nuove violazioni

Il paese sta mettendo in funzione 60 centrifughe per arricchire più velocemente l'uranio. Teheran: "Conseguenza del ritiro USA"

  • 04.11.2019, 19:35
  • 22.11.2024, 20:46
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RG 18.30 del 04.11.2019 - L'intervista di Manjula Bhatia al direttore dell'Institute for Global Studies di Roma Nicola Pedde

RSI Info 04.11.2019, 18:57

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Di: RG/ATS/AP/dielle 

"L'Iran sta mettendo in funzione 60 centrifughe avanzate IR-6 nel sito nucleare di Natanz, cioè il doppio di prima", in violazione dell'accordo sul nucleare del 2015.

Lo ha annunciato alla tv di Stato il capo dell'Organizzazione per l'energia atomica di Teheran, Ali Akbar Salehi, parlando nel 40mo anniversario dell'occupazione dell'ambasciata Usa e definendo la decisione una conseguenza diretta del ritiro statunitense dall’accordo.

Il presidente iraniano Hassan Rohani, stando a quanto affermato dal portavoce del governo Ali Rabiei, annuncerà inoltre presto ulteriori passi avanti rispetto all'accordo, lasciando intendere ulteriori violazioni dell'intesa sul nucleare.

Le centrifughe IR-6 possono produrre uranio arricchito a una velocità 10 volte superiore al modello IR-1 di prima generazione, ammesso dall'intesa, riducendo così ulteriormente il tempo teorico necessario per produrre l'atomica, che Teheran ha però sempre negato di voler possedere.

Da Teheran hanno inoltre fatto sapere che stanno lavorando a un prototipo di centrifuga ancora più potente, che sarebbe in grado di produrre uranio arricchito a una velocità 50 volte superiore alle centrifughe attualmente permesse.

L'accordo firmato con i 5+1 (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti) più la Germania, e l’Unione Europea, da cui lo scorso anno gli USA si sono ritirati in modo unilaterale, stabilisce che la Repubblica islamica possa avere in funzione un massimo di 5'060 centrifughe di tipo IR-1.

La Germania: "Inaccettabile", l'UE: "Crediamo nell'accordo"

Dopo gli annunci iraniani non si sono fatte attendere le reazioni, a iniziare da quella del ministro degli esteri tedesco Heiko Maas, che ha definito la decisione sulle nuove centrifughe "inaccettabile". "L'Iran - ha proseguito - non sta facendo altro che mettere a rischio l'intero accordo", aggiungendo che la Germania si aspetta che il paese ritorni al pieno rispetto degli impegni assunti. Più sfumata la reazione di Bruxelles che, con la sua portavoce Maja Kocijancic, ha ribadito lunedì l'impegno dell'UE nell'accordo del 2015, sottolineando però che tutto "dipende dal pieno rispetto delle regole stabilite da parte dell'Iran".

La protesta iraniana

Sempre sull'asse Iran-USA è notizia di oggi (lunedì) anche la protesta proprio in occasione del 40mo anniversario dell'occupazione dell'ambasciata americana a Teheran, che diede inizio alla crisi degli ostaggi. Al grido di "abbasso gli Stati Uniti" e "abbasso Israele", manifestanti iraniani hanno dato fuoco stamani alle bandiere dei due paesi.

Proteste anche per il 40esimo dell'occupazione dell'ambasciata americana a Teheran

Proteste anche per il 40esimo dell'occupazione dell'ambasciata americana a Teheran

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Tra gli attivisti riuniti di fronte all'ex sede diplomatica, oggi parzialmente convertita in un museo, alcuni si sono travestiti da "nemici" della Repubblica islamica, impersonando anche il presidente Usa Donald Trump, legato come un prigioniero.

"L'Iran considera gli Usa come il nemico numero uno dell'umanità e sottolinea la resistenza ai complotti satanici degli Stati Uniti corrotti e dei loro alleati", recita un comunicato diffuso dai dimostranti.

01:59

Iran sempre più lontano dall'accordo sul nucleare

Telegiornale 04.11.2019, 21:00

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