Continuano i bombardamenti russi indiscriminati sui centri abitati dell’Ucraina. Nella notte tra lunedì e martedì l’artiglieria del Cremlino ha infatti attaccato la regione di Dnipropetrovsk, uccidendo una 45enne e ferendo altre tre persone. Ma questi attacchi, che sono ormai una costante nella vita dei civili ucraini, potrebbero intensificarsi a breve. I soldati di Mosca hanno ancora bombardato la regione e la città di Kharkiv, danneggiando svariati edifici e ferendo due persone. Una persona è invece morta e almeno sette sono rimaste ferite sotto le bombe russe nell'Oblast di Donetsk, dove i russi hanno distrutto non meno di 28 strutture civili.
Tutto il Paese si aspetta infatti bombardamenti particolarmente cruenti da parte di Mosca poiché oggi, martedì 23, ricorre la giornata della bandiera nazionale e domani, 24 agosto, si celebra l’indipendenza ucraina. Perciò le autorità hanno già invitato la popolazione a recarsi nei rifugi senza perder tempo non appena suonano le sirene d’allarme. La notizia è del resto confermata dall’intelligence degli Stati Uniti, stando alla quale la Russia intende lanciare nuovi e violenti attacchi contro strutture civili e statali nelle prossime ore.
Dal canto suo, il consigliere della presidenza ucraina Mikhaïlo Podoliak, ha dichiarato lunedì che da settimane il Cremlino "cerca di convincere Kiev ad avviare negoziati" per "congelare il conflitto preservando lo status quo nei territori ucraini occupati". Podoliak ritiene che in realtà Mosca "non voglia un dialogo" di pace, ma cerchi di ottenere "una pausa operativa per il suo esercito", utile per lanciare "una nuova offensiva" in seguito.
Già quella attuale è costata molte vite umane al Paese invaso. Il comandante in capo dell'esercito ucraino, il generale Valery Zaluzhny, ha affermato che almeno 9'000 soldati e ufficiali ucraini hanno perso la vita al fronte. Tale dichiarazione viene considerata un’eccezione, poiché di rado l’Ucraina rende noto il numero di suoi militari morti durante i combattimenti. Giornalmente invece fornisce una stima delle perdite di soldati e armamenti russi. Stando agli ultimi dati, sarebbero oltre 45'500 i militari di Mosca caduti sui campi di battaglia e circa 2'000 i carri armati russi distrutti dal 24 febbraio.
Sul terreno "siamo in un momento in cui il fronte si sta stabilizzando. Anche se l'esercito russo continua a tentare offensive, vediamo una perdita di slancio; Mosca è in posizione difensiva su gran parte del fronte e parte delle sue retrovie in Ucraina", ha affermato Dimitri Minic, ricercatore presso il centro Russia/NIS dell'Istituto francese per le relazioni internazionali (IFRI). Nel sud del Paese l'esercito ucraino afferma di aver distrutto armamenti pesanti, un deposito di munizioni, veicoli blindati, lanciamissili Buk e ucciso 17 soldati russi, devastando di nuovo il ponte Antonivsky a Kherson che è fondamentale per le truppe del Cremlino. Queste ultime hanno invece attaccato villaggi nell'Oblast di Sumy mitragliando la popolazione civile.
A sostegno di Kiev arriva un ulteriore contributo di Bruxelles. Infatti, l'UE prevede di organizzare una missione di "addestramento e assistenza" all'esercito ucraino che avrà luogo nei Paesi vicini. Lo ha affermato lunedì il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, secondo il quale la proposta sarà discussa la prossima settimana a Praga nel Consiglio dei ministri della Difesa dell'Unione europea. "Una guerra che dura e sembra destinata a durare richiede uno sforzo non solo nella fornitura di attrezzature, ma anche nell'addestramento e nell'assistenza nell'organizzazione dell'esercito", ha commentato Borrell.
Intanto martedì mattina il presidente polacco Andrzej Duda è arrivato a Kiev per partecipare a un meeting con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Ai giornalisti ha riaffermato la volontà di Varsavia nell'aiutare gli ucraini di fronte all'invasione russa e nel far sanzionare Mosca. Il suo arrivo fa parte della "Piattaforma Crimea", un'iniziativa che riunisce i principali Stati sostenitori dell'Ucraina e che esisteva già prima dell'invasione del Paese da parte della Russia.