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La Chiesa australiana "mentì"

Ha dichiarato un patrimonio inferiore a quello reale per non dover risarcire le vittime di pedofilia, denuncia il Sydney Morning Herald

  • 13 febbraio 2018, 11:20
  • 23 novembre, 02:34
Una vittima di pedofilia manifesta in Vaticano con la sua immagine da bambino

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La Chiesa cattolica in Australia possiede un patrimonio immobiliare stimato in 23 miliardi di franchi ed è uno dei maggiori titolari non governativi di proprietà nel paese. È quanto emerge da un’indagine del Sydney Morning Herald, secondo cui la Chiesa ha mentito alla commissione nazionale d'inchiesta sugli abusi sessuali su minori da parte di membri del clero, sottovalutando il proprio patrimonio e negando maggiori risarcimenti alle vittime.

L'indagine giornalistica si basa sui dati di amministrazioni locali che hanno permesso 1’860 valutazioni di proprietà della Chiesa nel solo Stato di Victoria. Applicando i dati all'intera nazione, si calcolano proprietà per oltre 30 miliardi di dollari australiani.

"Queste cifre confermano ciò che già sapevamo: vi è un'enorme squilibrio fra la ricchezza della Chiesa cattolica e le sue risposte" alle vittime, ha detto Helen Last, direttrice del gruppo di recupero dagli abusi, Good Faith Foundation. Le 600 vittime registrate “continuano a ricevere risarcimenti minimi".

ANSA/BRav

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