A vent'anni dal “cambio della guardia” tra Londra e Pechino a Hong Kong, il presidente cinese Xi Jinping ha visitato l'ex colonia britannica e scelto di festeggiare l’anniversario mostrando i muscoli. Oltre 3'000 soldati, carri armati, elicotteri e varie attrezzature militari sono stati passati in rassegna dal leader, che a bordo di un fuoristrada scoperto ha salutato "tutti i compagni e la loro dedizione".
Si è trattato di un avvertimento per chi volesse rimettere in discussione i rapporti con Pechino avanzando velleità indipendentiste e replicando le proteste di tre anni fa. Intanto la città, nei tre giorni di soggiorno di Xi, è stata messa in sicurezza con grande spiegamento di forze e l'arresto di 26 persone, poi rilasciate, tra cui l'attivista che due giorni fa si era arrampicato per protesta sulla scultura che simboleggia la riunificazione con la Cina.
L'opposizione teme che Pechino rafforzi il controllo su Hong Kong e intenda allentare le garanzie di larga autonomia alla base del passaggio dei poteri del 1997. E non è affatto rassicurata dalle dichiarazioni di un portavoce governativo cinese secondo il quale Hong Kong è un affare interno della Cina, che la dichiarazione congiunta sino-britannica dell'84 che stabiliva il termine per il suo ritorno sotto sovranità cinese non ha più significato e che di fatto “non è più rilevante poiché il Regno Unito non ha sovranità, diritto di governo o diritto di supervisione adesso”.
E sabato l’ex colonia britannica si è infiammata ancora durante la cerimonia di giuramento di Carrie Lam, leader della regione semiautonoma cinese. La BBC scrive che violenti scontri sono esplosi tra dimostranti filo-Pechino a manifestanti pro-democrazia.
ATS/Reuters/EnCa
Dal TG20:
RG 12.30 del 1° luglio 2017 - Il servizio di Laura Daverio
RSI Info 01.07.2017, 16:59
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