La Finlandia ha annunciato la chiusura a partire dalla mezzanotte di tutti i valichi di frontiera con la Russia. Resterà aperto solo quello più settentrionale a Raja-Jooseppi, ha affermato già mercoledì il premier Petteri Orpo. Si tratta di una località che confina con la regione russa di Murmansk, già oltre il Circolo polare artico. Già in tempi normali, sono solo nove le strade che consentono il passaggio fra i due Paesi, che condividono un confine di 1’340 chilometri. Helsinki ne aveva già chiuse quattro la scorsa settimana e fino a fine febbraio, accusando Mosca di alimentare un’ondata migratoria quale arma ibrida contro un vicino ostile e che ha aderito alla NATO in aprile.
Da agosto - ma soprattutto nelle ultime settimane - circa 700 persone provenienti da Africa e Medio Oriente (in particolare da Somalia, Iraq e Afghanistan) hanno raggiunto la Finlandia passando dalla Russia senza visto. Qualche centinaio restava in attesa a Salla mercoledì.
Mentre Mosca per bocca della portavoce del ministero degli esteri Maria Zakharova rimanda al mittente le “accuse maldestre” formulate dalla Finlandia (e giovedì anche dall’Estonia che ha respinto da giovedì una trentina di ingressi illegali), l’Unione Europea ha deciso di dare man forte a Helsinki inviando 50 agenti di Frontex.
Accuse simili a quelle rivolte ora al Cremlino erano già state formulate a partire dal 2021 da Lettonia, Lituania e Polonia nei confronti della Bielorussia.
SEIDISERA del 23.11.23 La Finlandia
RSI Info 23.11.2023, 19:45
Contenuto audio