Martedì il Parlamento georgiano ha superato il veto presidenziale e ha adottato definitivamente la controversa legge sugli “agenti stranieri”. La mossa è arrivata nonostante le proteste di piazza in corso nel Paese e gli avvertimenti di Bruxelles e degli Stati Uniti, secondo cui la misura mina la candidatura della Georgia all’Unione Europea.
La legge, ispirata alla legislazione repressiva russa, è stata adottata con 84 voti favorevoli e 4 contrari. La maggior parte dei deputati dell’opposizione ha lasciato l’aula al momento del voto.
La reazione da parte della Commissione UE e dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell non si è fatta attendere. In una nota l’UE si dichiara “profondamente rammaricata che il Parlamento georgiano abbia deciso di scavalcare il veto della presidente sulla legge sulle influenze straniere e di ignorare le dettagliate argomentazioni giuridiche della Commissione di Venezia. Esortiamo le autorità georgiane a invertire questa tendenza e a tornare saldamente sulla strada dell’UE. C’è ancora tempo per cambiare le dinamiche, ma serve un forte impegno da parte delle autorità di governo. L’UE e i suoi Stati membri stanno valutando tutte le opzioni per reagire a questi sviluppi”.
La presidente, Salome Zourabichvili, aveva posto il veto alla legge perché “nella sua essenza e nel suo spirito, è fondamentalmente russa, contraddice la nostra Costituzione e tutti gli standard europei. Rappresenta quindi un ostacolo al nostro percorso europeo”.
Sulle reti sociali, intanto sono comparse immagini di poliziotti con i passamontagna nell’edificio del Parlamento georgiano.
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