La crisi energetica aggravata dalla guerra in Ucraina potrebbe prolungare la vita alle tre centrali nucleari tedesche ancora in funzione. Il cancelliere Olaf Scholz ha tenuto mercoledì mattina una conferenza stampa alla fabbrica di Siemens Energy a Muehlheim sulla Ruhr, davanti alla grande turbina del gasdotto Nord Stream I, trattenuta a lungo in Canada (dove veniva riparata) a causa delle sanzioni ma ritornata in Germania a metà luglio.
RG 07.00 del 04.08.2022 Il servizio di Bettina Müller
RSI Info 04.08.2022, 11:07
"La turbina è pronta per la consegna alla Russia in qualsiasi momento", ha detto Scholz, accusando Mosca di ritardare le formalità per continuare a giustificare con ragioni tecniche il rallentamento delle forniture di gas.
Soprattutto, però, Scholz ha anche affermato che "potrebbe avere un senso" prolungare l'esercizio dei tre impianti atomici ancora attivi in Germania. "Servono solo a produrre elettricità, e soltanto una piccola parte di questa", ha precisato, ma una parte (il 6% per la precisione) di cui forse ora non si può fare a meno. In linea di principio la disattivazione è prevista entro la fine dell'anno, ma Berlino dovrà prendere una decisione definitiva nelle prossime settimane, sulla base anche di una perizia di cui si attendono i risultati.
Un passo indietro rispetto all'abbandono dell'atomo deciso da Angela Merkel dopo la catastrofe di Fukushima nel 2011 sarebbe politicamente una mossa molto forte. La coalizione di Governo non è unanime in proposito: i liberali dell'FDP sono favorevoli, i Verdi molto scettici. A favore depone anche uno sviluppo più lento del previsto del settore delle energie rinnovabili.