A che gioco (si fa per dire) stanno giocando, Fondo Monetario internazionale e Commissione europea? La domanda rimbalza da una parte all'altra dell'oceano e da qui nei vari Stati dell'UE, Grecia in primis dov'è in corso la riunione del Parlamento. Noi l'abbiamo girata a Luca Fasani, responsabile dell'economia alla RSI.
"Il Fondo Monetario nei negoziati con la Grecia era considerato la parte più severa della troika, formata dallo stesso FMI, dalla Banca Centrale Europea (BCE) e dalla Commissione Europea. Ora non sarebbe più così dicono in tanti dopo aver letto l'ultimo rapporto FMI sulla sostenibilità dei debiti di Atene.
- L'ultimo rapporto dell'FMI sulla Grecia (in inglese)
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/incoming/s0ui2v-Lultimo-rapporto-dellFMI-sulla-Grecia-in-inglese/download/cr15186.pdf
Cosa ci sarebbe di tanto rivoluzionario in questo papiro? Ebbene la situazione economica della Grecia si sarebbe deteriorata a tal punto che sarebbe necessario condonare una gran parte del debito pubblico. Fra le opzioni: il rinviare le scadenze per 30 anni, finanziare direttamente a fondo perso il bilancio statale ellenico o rinunciare ad una parte dei crediti.
La conclusione per molti è che con Atene si è sbagliato tutto ed occorre cambiare rotta, ma FMI e europei si contraddicono veramente? Per dare un' idea ecco alcuni dati: il rapporto fra debito pubblico greco e prodotto interno lordo nel 2022 (secondo la valutazione della settimana scorsa) per la Commissione Europea era previsto al 150 percento, ma poteva anche arrivare al 187 percento. L'FMI prevede ora un 170 percento invece del 142 della stima precedente. Da questi numeri sembra che se ci sono divergenze allora queste riguardano più le interpretazioni che la sostanza. Anche perché già la settimana scorsa Olivier Blanchard, il capoeconomista del Fondo Monetario, non era certo stato tenero con i greci.
- Le riflessioni del capoeconomista dell’FMI della scorsa settimana (in italiano)
https://cook.cue.rsi.ch/rsi/incoming/6ps7sk-Le-riflessioni-del-capoeconomista-dell%E2%80%99FMI-della-scorsa-settimana-in-italiano/download/071015i.pdf
Per lui non c'era alternativa all'austerità e alle riforme visti i conti di Atene. Riforme che non sono state fatte o solo in modo limitato. Cosa che combinata con tutte le incertezze che hanno colpito la Grecia - referendum sull'austerità compreso - hanno peggiorato la situazione. Ma una cosa sembra chiara, visto il deteriorarsi della situazione ci vorranno aiuti supplementari, perché condonare i debiti difficilmente basterà. Per il capoeconomista del fondo monetario rispetto al 2009 la Grecia ha già visto la spesa per gli interessi dimezzarsi, e in rapporto al pil gli interessi sul debito sono oramai più bassi che per l'Italia o il Portogallo.
E allora da dove vengono le differenze fra i tecnocrati di Washington e i politici europei?
Per capire basta leggere quanto detto oggi dal ministro francese dell'economia, Emmanuel Macron, che, riassumendo, ha affermato che "Teoricamente non penso che a lungo termine questo livello di debito sia possibile, ma politicamente e realisticamente è impossibile trovare un accordo su questo punto". Insomma anche in Europa si sa che il debito è insostenibile e che non verrà ripagato, ma l'opinione pubblica di molti paesi non è pronta alla notizia. Bisognerà aspettare che l'Eurozona sia in ripresa, che un po' d'acqua sia passata sotto i ponti o che in Grecia la situazione si faccia drammatica.
Comunque qualcosa in comune c'è fra i principali creditori di Atene, vale a dire FMI, UE e BCE. Se taglio del debito ci sarà che lo faccia qualcun'altro. Per statuto il Fondo Monetario non condona debiti e neanche la Banca Centrale Europea può farlo perché sarebbe un aiuto di bilancio ad uno Stato. Restano i paesi dell'Eurozona tutt'altro che pronti a regalare i soldi dei loro contribuenti".
Luca Fasani
Consulta il nostro dossier: La Grecia, l'Europa, l'accordo
RG 18.30 del 15.07.2015 - Il servizio di Luca Fasani
RSI Info 15.07.2015, 19:32
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