E’ un’altra tegola, e non di poco peso, che cade sulla testa della Boeing, già alle prese con le conseguenze – finanziarie e di immagine – dei difetti di costruzione dei suoi 737. La NASA, l’ente spaziale degli Stati Uniti, ha deciso che Butch Wilmore e Suni Williams, i due astronauti bloccati da mesi sulla Stazione spaziale internazionale, ritorneranno sulla Terra con una capsula SpaceX.
Dovranno aspettare fino a febbraio, ma meglio passare altri sei mesi nello spazio piuttosto che rischiare un rientro con la stessa capsula che li ha portati a bordo, la Starliner, costruita dalla divisione aerospaziale di Boeing con un investimento durato oltre 10 anni.
Costretti a rimanere nello spazio
Wilmore e Williams, veterani dello spazio, erano partiti il 5 giugno per una missione di test - la prima con un equipaggio a bordo - che doveva durare solo otto giorni. Ma già nelle prime 24 ore di volo sono apparsi una serie di problemi a catena: cinque dei 28 propulsori sono andati in avaria, causando fughe di elio.
La Boeing si è attivata per investigare il guasto, ha condotto simulazioni e test ed ha cercato di convincere la NASA che la capsula fosse sicura, ma non ci è riuscita. Starliner verrà fatta rientrare a Terra il mese prossimo, senza equipaggio. E sulla Crew Dragon di SpaceX - che partirà il prossimo settembre e doveva portare in orbita sei astronauti - due posti saranno lasciati liberi per portare a casa i malcapitati. In questo modo, Wilmore e Williams verrebbero integrati nella rotazione degli altri astronauti, la cui missione finirà nel febbraio 2025.
Già nel 2019 la Starliner aveva fallito un lancio senza equipaggio. Tre anni dopo era riuscita a rimediare con un secondo lancio, ma non senza problemi. Il volo di Wilmore e Williams doveva servire a certificare la buona funzionalità del vascello.
In un messaggio ai dipendenti, il vicepresidente Mark Nappi ha ammesso che la decisione della NASA non è quella in cui Boeing sperava, anche se il capo della NASA Bill Nelson si è detto fiducioso che la compagnia continuerà il programma e porterà in orbita altri astronauti.