Nuove proteste sabato in Serbia contro il progetto di sfruttamento di una grande miniera di litio nell'ovest del Paese da parte del gruppo industriale Rio Tinto. Come già avvenuto sabato scorso, a Belgrado e in altre città gruppi di manifestanti hanno bloccato ponti e alcune importanti vie di comunicazione.
Le proteste, indette da organizzazioni ambientaliste e formazioni di opposizione, sono dirette anche contro due leggi relative alle modalità di esproprio di proprietà e terreni. Le autorità sostengono che le proteste nulla hanno a che fare con l'ecologia e la difesa dell'ambiente ma hanno una motivazione esclusivamente politica e antigovernativa. E hanno messo in guardia i dimostranti affermando che i blocchi stradali e le manifestazioni sono illegali.
Sabato scorso vi erano stati incidenti fra manifestanti e polizia. Proteste sono state inscenate fra l'altro a Novi Sad, seconda maggiore città nel nord del Paese. In coincidenza con le manifestazioni di protesta, il presidente serbo Aleksandar Vucic si è recato sabato nella regione interessata dalla miniera di litio per parlare con la popolazione locale e sentire personalmente le loro ragioni ed eventuali obiezioni al progetto di Rio Tinto, che secondo gli ambientalisti avrebbe conseguenze molto negative sull'equilibrio naturale del territorio.