"Si parla molto del figlio di Biden, che Biden ha fermato l'accusa e molte persone vogliono saperne di più, perciò qualsiasi cosa tu possa fare con il procuratore generale sarebbe grandioso". Queste le linee principali su Biden nella trascrizione della telefonata del 25 luglio scorso fra il presidente Donald Trump e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky resa pubblica mercoledì dal Dipartimento di giustizia della Casa Bianca (clicca qui per leggere la versione integrale della trascrizione).
Telefonata che nelle ultime ore sta scaldando parecchio gli animi tra repubblicani e democratici negli Stati Uniti e che ha portato all'avvio di una procedura di impeachement dalla Camera dei rappresentanti.
RG 18.30 del 25.09.2019: la corrispondenza di Emiliano Bos
RSI Info 25.09.2019, 21:00
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Trump in particolare chiese a Zelensky di lavorare insieme al suo avvocato Rudy Giuliani, "un uomo per cui nutro molto rispetto", e di contattare il ministro della giustizia statunitense William Barr per discutere la possibile apertura di un'indagine per corruzione su Joe Biden e suo figlio.
Hunter Biden, figlio del favorito tra i democratici in vista delle elezioni del 2020, è stato al centro di un'indagine per corruzione all'interno del gruppo ucraino del gas Burisma di cui, dal 2014 al 2019, è stato membro del comitato di vigilanza. Donald Trump, in questo contesto, accusa Joe Biden di aver chiesto nel 2015 il licenziamento del procuratore generale ucraino per proteggere gli interessi del figlio.
Donald Trump, in questo momento a New York per l'Assemblea generale dell'ONU, sostiene che quanto pubblicato non rappresenti un "quid pro quo", cioè uno scambio di favori, e che lui non ha "esercitato nessuna pressione sull'Ucraina", ma che sia stata una chiamata "del tutto appropriata". Secondo lui, la questione è stata peggiorata dalla diffusione di fake news trasmesse dai "giornalisti corrotti".
Zelensky ha affermato che il suo colloquio con Trump è stato normale e di non aver subito pressioni.
Non sono dello stesso avviso i democratici, in particolare si fa sentire su Twitter Hilary Clinton, il cui marito era stato uno dei presidenti nei confronti dei quali in passato era stata avviata una procedura di impeachment: "Il presidente degli Stati Uniti ha tradito il nostro paese. È un pericolo chiaro a tutte le cose che ci rendono forti e al sicuro. Sostengo l'impeachment".