Sulla rete si ingrossano le fila della cosiddetta "cybercriminalità". Un fenomeno che si esplicita attraverso tutta una serie di reati: dal traffico di stupefacenti alle estorsioni, dal riciclaggio di denaro al materiale pedopornografico.
È quanto sottolinea il Centro per il cybercrimine europeo, la struttura specializzata, attiva da un anno, che fa capo ad Europol, l'ufficio di polizia dell'UE. Germania, Gran Bretagna, Spagna, Italia e Olanda figurano fra i paesi europei più attivi nella collaborazione e nello scambio di informazioni.
Di 57 operazioni intraprese dal Centro, una ventina erano volte a smantellare network che diffondevano in rete virus e programmi concepiti per compiere frodi ed estorsioni. Nove, le operazioni di vasta portata dirette contro la pedopornografia e l'abuso sessuale di minori.
Red.MM/ATS/ARi