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La difficile posizione di Mahmud Abbas

Cisgiordania: nel clima di sorpresa suscitato dall’attacco di Hamas a Israele, il presidente dell’ANP e il suo entourage perdono credito agli occhi dei palestinesi

  • 10 ottobre 2023, 20:26
  • 11 ottobre 2023, 15:26
Mahmud Abbas

Mahmud Abbas è dal 2005 a capo dell'ANP

  • archivio keystone
Di: SEIDISERA/ARi 

Fra Hamas che attacca e Israele che cerca di reagire, molti interrogativi si focalizzano anche su quanto potrebbe avvenire in Cisgiordania, la regione più ampia dei Territori controllata non da Hamas, ma dall’Autorità nazionale palestinese (ANP). Intanto sia in Cisgiordania, che a Gerusalemme Est “c’è stata una grande meraviglia per le capacità militari che Hamas ha mostrato”, infliggendo a Israele perdite molto gravi, riferisce il collaboratore della RSI Michele Giorgio. C’è quindi un diffuso “senso di rivalsa” di fronte all’occupazione israeliana. Ed è quindi chiaro che se dovesse aggravarsi la situazione nella Striscia di Gaza, “ciò farebbe salire ulteriormente la tensione in Cisgiordania”, dove nell’ultimo anno e mezzo c’è stata “una continua escalation di scontri, di uccisioni, di operazioni militari israeliane”.

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La guerra tra Israele e Hamas

SEIDISERA 10.10.2023, 18:26

  • © 2023 KEYSTONE-SDA-ATS AG

La regione rappresenta quindi un “territorio davvero ad alta tensione”, che va tenuto d’occhio. Tanto più che venerdì prossimo Hamas dovrebbe chiamare la Cisgiordania e Gerusalemme Est “ad una sorta di sollevazione generale di protesta” in occasione delle preghiere islamiche.

Ma a spiccare, intanto, è la posizione “molto difficile” del presidente Mahmoud Abbas e del suo entourage. I vertici dell’ANP, che “non possono condannare apertamente Hamas” per il suo attacco, hanno infatti già forti problemi a livello di consensi da parte della popolazione “proprio per il fatto che hanno dei rapporti e una cooperazione anche di sicurezza con Israele”, nonché “un rapporto anche con gli Stati Uniti” a cui molti palestinesi guardano con ostilità. Devono quindi mostrarsi nazionalisti. Ma è altresì chiaro, sottolinea Giorgio, che la situazione in atto pone Abbas e i suoi uomini ancora più in difficoltà, “perché sono impotenti e non riescono a prendere decisioni”. Agli occhi dei palestinesi incarnano quindi sempre di più “un’entità solo amministrativa, sostanzialmente inutile”.

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