"Un politico indagato deve dimettersi" è questo il dogma dei membri del Movimento 5 Stelle (M5S). Ma Luigi Di Maio, nuovamente, compie un'eccezione nei confronti di Matteo Salvini indagato per sequestro di persone e abuso d'ufficio, per aver impedito lo sbarco di migranti dalla nave Diciotti.
PP 12.00 del 27.08.2018 La situazione italiana nella corrispondenza di Claudio Bustaffa
RSI Info 27.08.2018, 14:46
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La Lega nelle vesti di Salvini come ministro dell'interno, dal primo giorno del Governo Conte, poco a poco sta rubando la scena ai membri del partito di Beppe Grillo. Secondo l'editorialista di Repubblica, Stefano Folli, intervistato dalla RSI "in questo momento i 5 Stelle non hanno nessuna carta da giocare se non quella di restare al Governo e di restarci con Salvini, anche subendo in buona misura la sua leadership".
"Asso nella manica del partito, al momento delle elezioni, era quello di essere una formazione senza passato", spiega l'analista, "adesso però viene allo scoperto l'altra faccia della medaglia: l'inesperienza."
L'elettorato dei grillini non coincide con quello della Lega, che attualmente, attraverso Salvini e i temi dell'immigrazione, sta avendo una grande influenza sul Governo. "Presto però – sostiene Folli - verranno al pettine i nodi economici e su quelli ci può essere una differenza sostanziale tra i due partiti."
L'influenza del leader della Lega, che sta cercando di premere per ottenere il massimo possibile da questo tema in termini di consenso politico ed elettorale, è molto forte su Di Maio. Quest'ultimo però non si rende conto che sostenendo le idee di Salvini, in particolare quella di una "vecchia Europa che presto salterà", di fatto accetta una posizione di subordinazione dei 5 Stelle rispetto alla Lega.