Il primo aereo per il rimpatrio dei cittadini israeliani da Amsterdam è decollato venerdì dall’aeroporto Ben Gourion. Ad annunciare i voli di evacuazione, dopo l’aggressione con ferimento ieri sera di 5 tifosi al seguito del Maccabi Tel Aviv, era stato lo stesso premier Benjamin Netanyahu. Il primo velivolo è atteso all’aeroporto di Schiphol, ha riferito una fonte aeroportuale all’AFP. Secondo la compagnia aerea israeliana El Al, nelle prossime ore sono previsti tre voli di evacuazione, oltre a due voli di linea.
Il tabellone con i voli attesi
Numerosi tifosi della squadra israeliana, che giovedì sera affrontava l’Ajax, sono giunti intorno alle 12.30 all’aeroporto olandese su tre autobus a due piani, scortati da un imponente cordone di sicurezza formato da agenti in motocicletta e cinque furgoni della polizia antisommossa. All’interno dello scalo, sorvegliato dalla polizia militare, il banco del check-in per i voli verso Tel Aviv è stato delimitato da un nastro di sicurezza. Una volta scesi dai mezzi, i tifosi sono stati condotti lungo un percorso separato e isolato fino al gate, chiuso e protetto. I media sono stati tenuti a distanza.
Nel frattempo il Ministero degli Esteri israeliano fa sapere che “tutti gli israeliani di cui non si aveva più notizia dopo gli scontri ad Amsterdam sono stati rintracciati”. In precedenza era emerso che la polizia era a conoscenza di “segnalazioni riguardanti una possibile situazione di ostaggi e persone scomparse, ma al momento non ha alcuna conferma che ciò sia effettivamente avvenuto. Anche questo aspetto è oggetto di indagine”, aveva dichiarato la polizia di Amsterdam su X dopo l’attacco.
“Sui social media circolano diverse notizie sugli eventi di ieri sera ad Amsterdam. La polizia ha avviato un’importante indagine su diversi episodi di violenza. Finora si sa che cinque persone sono state portate in ospedale e 62 sono state arrestate”, è stato aggiunto.