Domenica prossima la Germania va alle urne, dopo una campagna breve e infuocata. Si tratta di elezioni anticipate, visto che la coalizione chiamata “semaforo” – composta da Socialdemocratici, Verdi e Liberali – non è riuscita a concludere la legislatura iniziata nel 2021. Quella che viene ancora chiamata la “locomotiva d’Europa” arriva a questo appuntamento con il fiato corto. Un affanno dovuto in particolare al rallentamento economico, al calo del potere d’acquisto dei cittadini e alla crisi energetica, innescata dall’invasione russa dell’Ucraina. E da forti tensioni interne attorno al tema dell’immigrazione e della sicurezza, a causa anche degli attentati che hanno colpito in queste settimane tre città tedesche, anche con esiti letali.
A fare da cornice al dibattito politico tedesco c’è stato in particolare il tema della cosiddetta “Brandmauer”, il muro tagliafuoco con il quale i partiti tradizionali mirano a escludere da qualsiasi forma di governo l’AfD, l’Alternative für Deutschland, per il suo posizionamento all’estrema destra, con correnti che non nascondono simpatie per un passato che in Germania, e non solo, fa ancora paura.
Markus Reichel (CU): “Non collaboreremo con l’AfD”
RSI Info 20.02.2025, 10:23
Thomas Ladzinski (AfD): “Siamo un partito democratico”
RSI Info 20.02.2025, 10:21
Attorno al tema della “Brandmauer” c’è stato in queste settimane uno scontro molto acceso. In parlamento a Berlino i cristiano democratici hanno accettato l’appoggio dell’AfD per varare misure più severe in materia d’asilo. Per la sinistra la prova che la CDU potrebbe anche decidere di collaborare, o addirittura di allearsi, proprio con l’AfD. Un’ipotesi comunque sempre smentita dai vertici del partito cristiano-democratico.
Stephan Schumann (SPD): “Capisco le insicurezze della gente”
RSI Info 20.02.2025, 10:24
I sondaggi danni in vantaggio la CDU con il 30% delle preferenze, seguita dall’AfD che arriva al 20%, dieci punti in più rispetto alle ultime elezioni del 2021. In calo i social-democratici che superano di poco il 15% e i Verdi, al 13%. Ci sono poi una serie di altri partiti – i Liberali e la Linke - che per entrare in parlamento dovranno riuscire a superare la soglia di sbarramento del 5%.
Le elezioni determineranno il nuovo parlamento. E in base ai risultati anche il nome di chi dovrà guidare la prossima coalizione. E qui il favorito sembra essere il candidato alla cancelleria della CDU, Friedrich Merz. La composizione del nuovo governo rischia di trasformarsi in un esercizio complicato, con i partiti tradizionali che cercheranno un compromesso tra le loro posizioni e l’AfD pronta ad alzare la voce, sempre che i sondaggi vengano davvero confermati dalle urne. Un’elezione che viene guardata da vicino anche l’Unione europea, e pure dal nostro Paese, entrambi interessati a una Germania capace di riprendersi dalle tante crisi che in questi ultimi anni.
In occasione delle elezioni federali tedesche, il nostro magazine radiofonico di approfondimenti Modem ha proposto un reportage registrato tra Dresda e Lipsia.
Ma la Germania dove va?
Modem 20.02.2025, 08:30
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