Il cancelliere tedesco Olaf Scholz (Partito Socialdemocratico, SPD) e il candidato cancelliere della CDU, il cristianodemocratico Friedrich Merz si sono duramente confrontati nel primo duello in TV, in vista del voto anticipato in Germania del 23 febbraio.
Secondo Scholz il suo principale sfidante, il leader dei conservatori tedeschi, ha “tradito la sua parola e violato un tabù (aprendo all’estrema destra di Alternative für Deutschland) e potrà farlo di nuovo”. Ma il candidato della CDU ha ribadito ancora una volta: “Non collaboreremo con AfD. Ci dividono dei mondi. Per quel che riguarda l’Europa, la NATO, l’euro, la Russia, l’America. Non ci sono punti in comune fra di noi”.
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Primo duello tv fra Scholz e Merz
Telegiornale 10.02.2025, 12:30
Se alla fine di 90 minuti di domande poste dalle due conduttrici Maybrit Illner e Sandra Maischberger, nessuno viene considerato vincitore del confronto, è proprio lo Spiegel a concedere che il vantaggio di Merz nei sondaggi gli abbia consentito di restare sereno e di non farsi trascinare dall’aggressività del cancelliere che, a due settimane dalle elezioni, è chiaramente sulla difensiva. Scholz non c’è andato leggero: ha definito più volte “ridicole” le dichiarazioni sulla quota di risorse da destinare alla difesa, “l’unica posizione onesta è quella dei socialdemocratici”, ha incalzato, ribadendo che chi propone il 3% debba dire come intenda finanziare. E ha replicato anche sull’immigrazione, rivendicando di aver varato le norme più severe mai entrate in vigore su irregolari ed espulsioni, per poi infervorarsi all’idea delle misure proposte da Merz, che violerebbero le regole Ue: “Perché dovremmo essere così stupidi?”.
Il capo della CDU ha contrattaccato, affermando in più momenti che Scholz abbia perso il senso della realtà: “lei vive nel castello delle favole, cancelliere”. E sull’economia ha fatto pressione: “È sconvolgente sentire quale sia la sua percezione. Abbiamo il terzo anno di recessione consecutiva”, ha affermato, ricordando i dati della disoccupazione, i posti di lavoro perduti nelle imprese e l’ondata di fallimenti in Germania: “tutto questo è la deindustrializzazione”. Il cancelliere socialdemocratico ha invece argomentato che la debolezza economica sia dipesa innanzitutto dalla guerra di Putin in Ucraina, che pesa di più su una nazione orientata all’export, che non fa leva sul debito.
Sulla politica estera, Scholz ha ribadito il no ai Taurus per Kiev, accusando Merz di avere una linea poco chiara, e ha bollato come “scandalosa” la proposta del presidente USA Donald Trump sulla “riviera del Medioriente” a Gaza. “Aspettiamo”, ha proposto Merz, affermando che nelle parole del neopresidente americano potrebbe esserci “molta retorica”.
Il dibattito messo in onda da Ard e Zdf rispecchia una campagna elettorale avvincente e questo ben oltre gli standard della politica tedesca. Nei giorni scorsi, l’ errore di Friedrich Merz, che ha aperto all’asse con l’ultradestra di AfD nella mozione sulla stretta sui migranti e sulla proposta di legge poi bocciata in Parlamento, aveva ridato fiato al cancelliere che ha visto una certa rimonta nei sondaggi. L’effetto però, spinto anche dalle fortissime proteste esplose in tutta la Repubblica - con 250’000 persone scese in piazza a Berlino domenica scorsa contro l’estrema destra e a tutela del cosiddetto ‘Brandmauer’ (il cordone sanitario che isola Alice Weidel di AfD) e altrettante sabato a Monaco di Baviera - sembrerebbe essersi già attenuato. Stando al sondaggio Insa pubblicato domenica dalla Bild am Sonntag, hanno perduto un punto rispetto alla scorsa settimana l’Unione al 29%, l’Spd di nuovo al 16% e AfD al 21%. Mentre i Verdi sono in stallo al 12%, la Linke guadagna un punto e va al 5%, il Bsw di Sahra Wagenknecht è fermo al 6%, e i liberali restano sotto la soglia di eleggibilità al 4%.
In questo quadro, al netto di eventuali nuovi passi falsi nei prossimi 15 giorni, Merz resta il candidato che ha più possibilità di imporsi nella corsa alla cancelleria e potrà scegliere con chi allearsi nella prossima legislatura.
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