“Quando la democrazia è sotto attacco degli estremisti, ha bisogno di tutti noi per essere difesa”, così gli organizzatori della manifestazione oceanica, che ha visto scendere in piazza oltre 200’000 persone (secondo i dati della polizia, 320’000 secondo chi l’ha organizzata), persone che hanno voluto prendere posizione contro ogni cedimento all’estrema destra di Alternative fuer Deutschland (AfD). Altri cortei si sono svolti a Brema, Hannover, Giessen e Rostock.
Domenica scorsa, lo ricordiamo, erano stati 250’000 a manifestare nel centro della capitale tedesca Berlino contro ogni cedimento all’ultradestra.
Non si ferma dunque la protesta in Germania dopo lo shock parlamentare della scorsa settimana che aveva visto inizialmente approvare la mozione sui migranti dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU) grazie ai voti di AfD (una prima assoluta dal dopoguerra). La stretta sui migranti in seguito non è passata (lo ricordiamo, la proposta di legge voluta dal capo e candidato cancelliere della CDU, il cristianodemocratico Friedrich Merz è stata bocciata - nonostante l’appoggio di AfD -. La proposta di legge della CDU, infatti, era sostenuta dall’ultradestra sulla scia della mozione anti-migranti approvata in precedenza dal Bundestag proprio con i voti decisivi di AfD. Alla fine i contrari sono stati 350 deputati, favorevoli 338, astenuti 5). Contro la decisione di Merz di collaborare con l’ultradestra (considerata un pericolo per la democrazia dagli altri partiti) si era schierata perfino Angela Merkel. L’ex cancelliera della CDU non aveva esitato ad attaccare il capo del suo stesso partito: è “sbagliato”, aveva sentenziato Merkel, collaborare con l’ultradestra di AfD.
Resta il fatto che lo shock passato ha spinto molti a mobilitarsi, soprattutto per chiedere alla CDU e all’Unione Cristiano-Sociale in Baviera (CSU) di non abbassare la guardia: con AfD non si può, non si deve collaborare. Sotto accusa è finito Friedrich Merz, il candidato cancelliere dei conservatori e presidente del gruppo parlamentare CDU/CSU. Che oggi ha attaccato Verdi e socialdemocratici: “Invece di confrontarsi sul merito, preferiscono portare gente in piazza contro di noi”, ha detto al congresso dell’alleata bavarese CSU.
Dopo aver già corretto il tiro nei giorni scorsi davanti alle proteste di cui si era fatta portavoce contro il capo del suo stesso partito CDU anche l’ex cancelliera Angela Merkel, Merz oggi non ha usato mezze parole contro AfD. Una qualsiasi forma di collaborazione significherebbe “tradire il nostro Paese e l’anima della CDU”, ha scandito, perché i conservatori si sono battuti per far entrare la Germania nella NATO, in Europa, nell’euro. Cose apertamente contrastate da AfD, che invece intende buttarsi “tra le braccia di Putin”.
Se le piazze sono piene, non è detto che le mobilitazioni portino risultati anche alle urne. I sondaggi dicono infatti che la situazione resta stabile in vista del voto del 23 febbraio: la CDU è sempre intorno al 30%, anche se secondo qualche istituto il partito avrebbe perso un punto e scendere sotto il 30% potrebbe essere un problema. AfD, per ora, non perde consensi e si attesta oltre il 20%, secondo qualcuno al 22%. Il Partito Socialdemocratico (SPD) e i Verdi si dovrebbero invece contendere il terzo posto: finire dopo gli ecologisti sarebbe la conclusione peggiore per Olaf Scholz. Domani si entra nel vivo: alle 20.15 andrà in onda il primo duello tv tra il cancelliere in carica e Merz.
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Telegiornale 31.01.2025, 20:00
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