Ad incarnare la vulnerabilità del permafrost artico è il cratere di Batagaika nella taiga siberiana orientale. A formarlo non è l’azione di un vulcano, ma lo scioglimento del terreno ghiacciato. La depressione ha creato una cavità larga 900 metri, lunga un chilometro e mezzo e profonda fino a 100 metri. Il più grande cratere al mondo causato dal disgelo del permafrost si allarga di oltre 10 metri ogni anno. Questo processo preoccupa, perché rilascia nell’atmosfera pericolosi gas serra (in particolare metano) intrappolati dalla morsa del gelo.
A percepire gli effetti dello scioglimento del permafrost anche la popolazione della regione. Nella città russa di Yakutsk alcuni abitanti hanno dovuto abbandonare la propria casa, fortemente danneggiata dai movimenti del terreno.
La Siberia quest’anno ha registrato un caldo vertiginoso. Nel mese di maggio, per esempio, la temperatura è stata di 10° C più alta del solito. Stando alle stime del Servizio Cambiamenti Climatici di Copernico dell’UE, il 2020 si preannuncia come uno degli anni più caldi della storia, superando il 2016.