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La vitamina D non aiuta a prevenire il Covid-19

Due gli studi pubblicati dal British Medical Journal a sostegno di questa tesi, ma l'effetto dei vaccini potrebbe aver influito sui risultati

  • 8 settembre 2022, 12:13
  • 20 novembre, 15:06
Integratore di Vitamina D

Vitamina D

  • Keystone
Di: Agenzie/ BenLu 

La vitamina D non ha alcun effetto sul rischio di ammalarsi di Covid-19 e neanche sulla protezione contro un decorso grave della malattia. A sostenerlo sono due studi pubblicati contemporaneamente sul British Medical Journal.

Per molto tempo la vitamina D e i suoi metaboliti, i prodotti dei processi del metabolismo, sono stati ritenuti in grado di aiutare la risposta immunitaria innata del corpo umano a virus e batteri respiratori. Anche per questo, negli ultimi due anni, si è spinto molto sull’utilizzo della vitamina D sia a scopo preventivo, sia per aiutare nelle terapie. Questa tesi però non era ancora sostenuta da alcuna sperimentazione. Anzi, quelle condotte fino a questo momento avevano portato a risultati contrastanti. Per cui, questi due nuovi studi hanno voluto verificare, tramite sperimentazione pratica, l’uso della vitamina D per contrastare il Covid-19.

La prima sperimentazione, condotta da ricercatori britannici, ha coinvolto oltre 6'000 persone. Un gruppo ha ricevuto un kit per misurare i livelli di vitamina D e due differenti dosaggi dell’integratore da usare in caso i valori di quest’ultima fossero stati carenti. L’altra parte, il gruppo di controllo, non ha ricevuto nessun integratore. I risultati di questa sperimentazione non hanno portato a delle tangibili differenze nei due gruppi per quanto riguarda la probabilità di contrarre il Covid-19. Anche la probabilità di ammalarsi di forme gravi del virus non sembra venir influenzata dall’assunzione di vitamina D. Analogamente, il secondo studio, dove ricercatori dell’ospedale universitario di Oslo hanno verificato l’efficacia preventiva dell’olio di fegato di merluzzo ricco di vitamina D, ha riscontrato risultati simili.

Il British Medical Journal mette in guardia, però, dal trarre conclusioni affrettate. Secondo l’editoriale correlato ai due studi, i risultati nulli potrebbero essere dovuti in parte all’alto effetto protettivo delle vaccinazioni che potrebbe aver oscurato l’effetto positivo dell’integratore di vitamina D nel prevenire l’infezione.

La situazione in Svizzera e Ticino:

Nell'ultima settimana sono stati registrati 14'475 casi di coronavirus in Svizzera. I morti sono 7 e i ricoverati 196. In Ticino, su base settimanale si contano 627 nuovi casi e altri due decessi. Negli ospedali cantonali le persone ricoverate per o con covid sono 29.

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Il punto sul Covid 19

Il Quotidiano 07.09.2022, 21:00

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