La polizia a Beirut ha usato gas lacrimogeni ancora prima dell'inizio della manifestazione indetta sabato per protestare contro l'inefficienza e la corruzione del sistema politico, per cui migliaia di persone si stanno radunando sulla Piazza dei Martiri.
Gli agenti sono intervenuti per disperdere dei manifestanti che tentavano di penetrare nel perimetro di sicurezza attorno al Parlamento. Il malcontento si è però già diffuso anche nel Legislativo, con le dimissioni di almeno quattro deputati in segno di protesta dopo l'esplosione di martedì.
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Lo scoppio ha causato almeno 158 morti, tra cui oltre 40 siriani così come la moglie dell'ambasciatore dei Paesi Bassi, deceduta sabato dopo essere rimasta gravemente ferita dalla deflagrazione, mentre il bilancio ufficiale dei feriti è salito a 6'000. Continua intanto il lavoro dei soccorritori, aiutati anche da esperti svizzeri, che sono sempre alla ricerca delle 21 persone ancora date per disperse.
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