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Las Vegas piange 58 morti

I feriti sono più di 500. L'autore dell'attacco è un 64enne del Nevada. Il fratello: "Era una persona normale"

  • 2 ottobre 2017, 14:52
  • 23 novembre, 04:06
Tropicana Avenue a Las Vegas...

Tropicana Avenue a Las Vegas...

  • reuters

Il bilancio delle vittime della sparatoria avvenuta lunedì mattina (tempo svizzero, ndr.) a Las Vegas sale ancora: i morti secondo le autorità sono 58 e i feriti più di 500. Si parla di 515. Lo ha reso noto la polizia. L'uomo, identificato col nome di Stephen Paddock, ha aperto il fuoco sulla folla radunata in strada per un concerto di musica country dal 32esimo piano del resort Mandalay Bay, e poi si è tolto la vita.

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Spari contro la folla a Las Vegas

RSI Info 02.10.2017, 16:41

“Tutto è cominciato con un rumore di vetri rotti. Poi abbiamo sentito dei colpi ma credevamo fossero fuochi d’artificio, solo in seguito ci siamo resi conto che erano degli spari”, ha raccontato una testimone alla CNN.

L'autore dell'attacco è un 64enne del Nevada apparentemente senza legami con gruppi estremisti e, secondo la testimonianza del fratello Eric, "una persona normale" che "deve aver perso la testa". L'IS però ha rivendicato su internet l'attentato, e secondo quanto riportano alcuni media, l’uomo si sarebbe convertito prendendo il nome di Samir Al-Hajib. Al momento non vi sono conferme ufficiali.

Le autorità segnalano che era noto solo per alcune violazioni stradali minori e per una causa intentata ad un casinò nel 2014. Paddock aveva fatto causa al Cosmopolitan di Las Vegas. I dettagli non sono per ora disponibili ma gli atti mostrano che fu intentata per "negligenza/responsabilità della proprietà''. L'azione legale fu respinta senza possibilità di appello e le parti raggiunsero un accordo tramite un arbitrato. La polizia ha individuato anche la sua compagna, una cittadina australiana di origini asiatiche, che però non è coinvolta nell'attentato.

Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio, ma è certo che si tratti della sparatoria più sanguinosa nella storia degli Stati Uniti.

AFP/eb

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