Il ministro degli esteri Boris Johnson, in disaccordo con la premier Theresa May sulle future relazioni con l’Unione Europea dopo l’uscita della Gran Bretagna, ha rassegnato le dimissioni lunedì. Per la stessa ragione, la vigilia, aveva gettato la spugna David Davis, incaricato dal Governo di pianificare il distacco da Bruxelles.
La decisione di questi due pesi massimi, a meno di nove mesi dall’addio di Londra, previsto nel mese di marzo, fa affondare ancor più nella crisi l’Esecutivo, già bloccato dalle divisioni sul futuro postcomunitario.
Hunt al posto di Johnson
Il dimissionario Johnson è stato sostituito in serata dal capodicastero della sanità Jeremy Hunt, che aveva sostenuto la permanenza del Regno Unito nell'Unione Europea.
AFP/Reuters/MarGù