Le ambizioni e le sfide economiche di Narendra Modi, se rieletto

In India, 950 milioni di cittadini attendono il verdetto delle urne, ma anche i mercati e gli investitori, che vogliono stabilità e cercano garanzie di stimoli alla crescita economica esplosiva del paese, attendono il conteggio dei voti.

Il primo ministro indiano Narendra Modi, sulla buona strada per vincere un terzo storico mandato, ha promesso di raddoppiare le esportazioni entro questo decennio, facendo dell’economia indiana la terza più grande al mondo, dietro solo a Stati Uniti e Cina.

Modi è salito al potere nel 2014, con la promessa di reprimere la corruzione, di sfruttare il vantaggio di manodopera per trasformare il Paese agricolo in una potenza manifatturiera e industriale. I progressi sono innegabili. Più di 500 milioni di indiani hanno aperto conti bancari durante il suo mandato. L’accesso all’acqua, all’elettricità, alla tecnologia sono aumentati drasticamente. La sua amministrazione ha versato miliardi di dollari nelle infrastrutture del paese per attirare investimenti, ma rimangono difficili sfide strutturali.

L’elevata disoccupazione, la povertà persistente e la sensazione che solo una piccola parte degli 1,4 miliardi di abitanti dell’India abbia beneficiato dei progressi economici, sono temi cruciali. La disuguaglianza e la disoccupazione hanno subito un’impennata e i sussidi, i programmi di assistenza su larga scala, sono una soluzione temporanea.

Si chiedono più investimenti nella sanità e nell’educazione, anche se l’aumento di persone istruite non risulta in maggiore occupazione. Più la persona è istruita, più è probabile che rimanga senza lavoro e non sia disposta ad accettare un impiego informale a bassa retribuzione. La crescita dell’occupazione è rimasta ferma al 2% per due decenni e se non raggiunge il 4-5%, sarà impossibile assorbire l’eccesso di manodopera. E’ un quadro complesso che, secondo gli esperti, nessuno sa davvero come risolvere, ma su cui la prossima amministrazione dovrà chinarsi.

L’accordo di libero scambio siglato tra Svizzera e India rappresenta una pietra miliare per le relazioni economiche tra i due paesi. L’intesa è “una piattaforma di innovazione per un rapporto più strategico” secondo Ralf Heckner, ambasciatore svizzero in India.