La signora Lynn Ryan mostra con orgoglio la foto sul cellulare insieme a Donald Trump. Pittsburgh, Aprile 2016. Sembra un’altra epoca, almeno politica. “Avevo paura che l’establishment repubblicano bloccasse la sua candidatura”. Per questo Lynn ha deciso di impegnarsi per lui: una gigantesca scritta a caratteri cubitali grande come un campo di calcio: “T R U M P”. “La si vede persino dall’aereo”, dice Lynn, che proprio su un aereo 30 anni fa conobbe Donald Trump. Lei era un’assistente di volo. Lui un passeggero che ancora non possedeva un jet privato.
Lynn Ryan mostra la copia autografata da Trump del New York Times, che ha pubblicato la foto della sua gigantesca scritta TRUMP grande come un campo di calcio
Quella scritta enorme disegnata nell’erba è finita in prima pagina sul New York Times. E Donald Trump, per ricambiare la cortesia, l’ha autografata, incorniciata e spedita alla signora Lynn. Che ora gongola e la mostra con fierezza. “C’è bisogno di uno come lui, un businessman che vuole risultati concreti”. Suo marito e i figli sono al lavoro nell’azienda di famiglia: vendono terra, ghiaia, compost a New Castle, dove la Pennsylvania confina con l’Ohio. Troppe regole, troppe agenzie federali, si lamenta la signora Lynn. Per questo appoggia con convinzione la sforbiciata normativa che Trump ha già avviato. Compresi i tagli al bilancio per l’Agenzia federale dell’ambiente.
Lynn, in una sua foto sul cellulare, con il suo beniamino
A 200 chilometri di distanza, a Mansfield, in Ohio, la signora Laura Rushton è invece preoccupata per quei tagli. “Vogliono smantellare quell’Agenzia: per questo Trump ha chiamato a dirigerla un procuratore che aveva fatto causa 14 volte contro quello stesso ufficio federale”. Laura, insegnante di scuola elementare in pensione, da anni è impegnata come volontaria per l’ambiente. “Trump ha già cancellato una norma che impediva alle aziende minerarie di scaricare i propri scarti nei fiumi”. Obama l’aveva introdotta negli ultimi giorni del suo mandato.
La signora Laura è stata a lungo attiva a livello locale anche per il Partito democratico.
HUUUGE! - Una gigantografia di Donald Trump a Brewick, sulla Statale 80 in Pennsylvania
La sconfitta di Hillary Clinton – ammette – ha lasciato il segno. Qualcosa sta cambiando. Da qualche settimana Laura coordina insieme a un’amica un gruppo nato col passaparola su Facebook: democratici delusi, progressisti, indipendenti, chiunque ne voglia far parte. Si chiamano “INDIVISIBLE”. Gli indivisibili. Quelli che dicono no – spiega – al clima di divisione che Trump sta creando. Altri “Indivisibili” si sono organizzati di recente in diverse zone dello stesso distretto dell’Ohio. “Non siamo un partito, ma un’iniziativa spontanea”: Per ora il gruppo di Laura - una cinquantina di persone – si ritrova al bar “Relax, it’s just coffee”, qui a Mansfield. “Una cosa del genere non si era mai vista, dice Laura. Siamo un movimento della società civile, partiamo dal basso”.
Emiliano Bos